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SBK Most, Petrucci: “Cercano sempre di rallentarci, ma la moto non si guida da sola”

© GPAgency

Terzo podio stagionale per Danilo e quarto di carriera sulla pista ceca che sembra portargli piuttosto bene. Un buon viatico in vista della Superpole Race e di gara-2 di domani nelle quali cercherà di mettere ancora più punti tra sé e l’assente Iannone nella classifica degli Indipendenti.

Potevo prevedere il podio – commenta Petrucci – ma l’unico incerto ero io al terzo posto. Toprak ha mostrato una velocità incredibile durante le prove e Nicolò aveva il passo per stare con lui ma con l’incidente di ieri penso che fosse dolorante. Questa pista è veramente difficile, ci sono solo 2-3 secondi per potersi “rilassare” sul dritto perché poi è tutta piena di cambi di direzione. E’ una pista molto fisica, stavo faticando quando mancavano ancora 15 giri alla fine. Sono contento perché stiamo dimostrando di poter lottare per il terzo posto in campionato ed è il massimo risultato al quale possiamo ambire perché siamo un team indipendente ma lottiamo sempre.”

Poi aggiunge: “Questa mattina abbiamo deciso di cambiare totalmente la strategia in qualifica. Ho fatto solo un giro, sono rientrato al box per poi andare da solo in pista. In gara ho provato a stare con Toprak e Nicolò, non c’era realmente un punto dove guadagnavano su di me ma giro dopo giro mettevano quei 2-3 decimi per creare il gap. Sono contento per questo podio.”

Il Petrucci-pensiero sul sentirsi sottovalutato e la regola del flusso benzina

La gara di Petrucci è forse passata in secondo piano visto il duello sui giri veloci tra Bulega e Razgatlioglu e la gran rimonta di Bautista che lo ha portato a chiudere in quinta posizione seppur con moto vistosamente danneggiata.
Mi trovo davvero bene con la mia moto ed il mio team; non so quale sia la differenza tra la mia e quella ufficiale, penso che sia identica per quello che ne so. Dall’anno scorso cerco di spronare il mio team a fare sempre il massimo e quando uno di loro fa un errore la squadra tutta fa cerchio intorno a lui. Tutti fanno del loro meglio, siamo un piccolo team che lotta contro i migliori. In questo momento voglio raccogliere più punti possibili e lottare per il podio.”

Parlando della regola del flusso benzina dice: “Cercano sempre di rallentarci sul dritto ma ci sono anche le curve, alcune moto sono migliori nelle curve mentre la nostra moto è peggiore in qualche curva e questo ci penalizza anche sul rettilineoViene penalizzata la moto ma deve essere sempre preso in considerazione chi la guida perché la moto non si guida da sola.

Il Petrucci-pensiero sulle differenze tra Most e Cremona e le gomme

Most è completamente un’altra pista rispetto a Cremona, un tracciato tortuoso e con un basso livello di grip. “Cremona è un tracciato tortuoso e con un basso livello di grip, la gomma da qualifica di oggi è una gomma che in altri tracciati non abbiamo mai usato perché è troppo dura. A Cremona ero in difficoltà con la gomma posteriore che non mi ha permesso di curvare bene, sono un pilota che fa curvare la moto con il posteriore. Quindi preferisco altri compound, questo di Most mi ha permesso di guidare come volevo. Quest’anno Pirelli ha migliorato le gomme e a Cremona abbiamo abbassato di molto i tempi, ma non è stata la gomma migliore per me perché aveva molta trazione e non riuscivo a far curvare la moto. La stessa gomma l’avremo a Misano dove effettueremo anche dei test, ci dobbiamo accontentare e cercare di capire come usarla.” 

Poi aggiunge: “Era lo stesso problema che ho avuto in MotoGP tra il 2019 ed il 2020 che mi faceva faticare sia a lottare per il podio che per la top 10. Per il mio peso, una gomma soft non mi permette di far curvare bene la moto e ciò mi porta a peggiorare le prestazioni. Con la gomma soft ho chiuso la mia carriera in MotoGP, ho un po’ paura adesso. Ho quasi 35 anni e diventa sempre più difficile imparare ad usare una nuova gomma (ride).