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EWC, Giovanni Baggi: “Suzuka? Scelta mia non andare, abbiamo bisogno di tempo per lavorare” | ESCLUSIVA

Tutti i progetti nuovi hanno bisogno di tempo affinchè diventino competitivi per vincere gare e Mondiali. E così succede anche per il team Aviobike-WRS Ducati, progetto partito a marzo di quest’anno ma con le V4S arrivate solamente alla fine del mese e con pochissimo tempo per allestirle in vista della 24h di Le Mans di aprile.

Baggi ed i suoi ragazzi hanno messo tutto l’impegno possibile per arrivare il più pronti possibile alla prima gara del Mondiale e disputarla al 100% delle possibilità, così anche la 8h di Spa del mese di giugno. La decisione di non affrontare la trasferta di Suzuka (che le Stock possono scartare nell’economia della stagione), per quanto sofferta, si è resa necessaria per preparare al meglio la gara finale del campionato, il Bol d’Or del prossimo settembre.

Ecco che cosa ci ha detto in esclusiva Giovanni Baggi, team manager di Aviobike-WRS con il quale abbiamo toccato anche il tema dell’ipotetica gara in Italia

Giovanni, siamo a metà della stagione, qual è il tuo bilancio fino a questo momento?

Il mio bilancio è che abbiamo intrapreso una nuova sfida con una nuova moto, siamo stati i primi a portarla al Mondiale Endurance. Sarebbe stato sbagliato pensare di andare subito a vincere con un progetto così nuovo, le ambizioni di vittoria sono quelle che tengono in piedi tutto l’entusiasmo e la voglia di fare. Abbiamo trovato qualche intoppo strada facendo, non sono intoppi dovuti ad errori o problemi particolarmente gravi per questo nuovo progetto. Con una moto nuova ed un entourage nuovo abbiamo bisogno di un po’ di tempo per tirare le somme e farci trovare pronti per le prossime gare.”

Contando queste prime due gare, vedi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

Per come sono fatto io vedo il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo una grande moto sulla quale dobbiamo lavorarci un po’ ma di base è un concentrato di tecnologia e meccanica che tutti invidiano, abbiamo degli ottimi piloti, una squadra che è appena nata. Lasciateci lavorare un po’ per portare a casa i risultati. Questo è stato il nostro anno di test, dall’anno prossimo sapremo fin dall’inizio da dove si parte, dove si comincia, avremo già lavorato un po’. L’inverno, poi, ci darà la possibilità di lavorare con calma e trovare nuove collaborazioni per cercare di migliorare sempre. Da parte mia c’è tutto positivo.”

Qual è stato il motivo alla base della rinuncia alla trasferta di Suzuka?

Suzuka non è stata una scelta facile, andare o non andare non è stato legato a nessun problema in particolare. Suzuka è una tappa non obbligatoria per la classe Superstock, è una gara alla quale da anni ambisco a partecipare ma quest’anno per una serie di motivi ho ritenuto opportuno rimanere a casa a lavorare per farci trovare nel miglior modo possibile al Bol d’Or in Francia a settembre per chiudere la stagione in bellezza. La mia decisione di non andare a Suzuka non è legata al budget.”

Quindi è solo una questione di concentrarvi sul Bol d’Or…

Avere un po’ di tempo per risolvere i problemi che abbiamo incontrato strada facendo nelle prime due gare, avendo da vanti tutta l’estate e potendoli affrontare in maniera più tranquilla. Volevo ricordare che noi ci siamo presentati a Le Mans a metà aprile quando le moto sono arrivate alla fine di marzo, non abbiamo avuto tempo di fare nulla. Abbiamo disputato la 24h nelle condizioni che hanno visto tutti, la strada non è partita in salita, è cominciata ancora più in salita. Poi tra la 24h di Le Mans e la 8h di Spa non c’è stato tantissimo tempo per risolvere i problemi, il tempo di tornare a casa, sistemare tutto quello che è successo a Le Mans e dover preparare la moto per Spa, è stato un inizio di campionato abbastanza complicato. Adesso che abbiamo davanti tutta l’estate non siamo fermi, stiamo lavorando da quando siamo tornati da Spa, stiamo cercando di risolvere tutti i problemi, la moto sta girando, ha girato a Misano questa settimana per fare dei test con i nostri partner che ci aiutano continuamente. Spero di arrivare a Le Castellet in eccellenti condizioni.”

Immagino gli sforzi fatti...

Soprattutto quello che abbiamo dovuto fare per presentarci a Le Mans e Spa. Sono state due gare complicate, sono tanti anni che faccio il Mondiale Endurance ed una 24h di Le Mans praticamente sotto l’acqua per quasi tutte le 24h ed una 8h di Spa con un tempo altalenante acqua-sole di continuo tutta la settimana non le ho mai viste. E’ un progetto ambiziosissimo e bisogna lavorare.

Nella entry list provvisoria della 8h di Suzuka figuravate anche voi…

Sono fasi burocratiche del promoter, le preiscrizioni vanno fatte molto tempo prima. Fa capire che eravamo anche predisposti per andare, ma per una serie di motivi dei quali mi assumo la responsabilità ho ritenuto opportuno prendere questa decisione perché secondo me abbiamo ancora bisogno di un po’ di tempo per poterci presentare in griglia nel miglior modo possibile per affrontare le gare contro i nostri avversari che sono molto preparati. Ci sono team che sono anni che lavorano con lo stesso materiale, lo stesso equipaggio, lo stesso nucleo operativo, lo stesso staff, vuol dire tanto riuscire a consolidare. La conferma ce l’hai da Aviobike quando correva in Yamaha che dopo anni di duro lavoro abbiamo raggiunto un livello di competitività eccellente ottenendo podi con una moto di tutto rispetto ma senza nulla di super competitivo. Adesso abbiamo una moto molto competitiva che va sistemata un po’, dei piloti molto forti, uno staff molto forte, dei partner molto importanti. Datemi il tempo di lavorarci sopra per portare a casa dei risultati.

La 24h di Barcellona come test per il Bol d’Or ed una ipotetica gara in Italia

Team che non partecipano a Suzuka come Bolliger sfruttano la 24h di Barcellona (che non è pista del Mondiale) per preparare la gara finale della stagione, il Bol d'Or

Avete pensato a Barcellona come test in vista del Bol d’Or, come ha fatto il team Bolliger?

La 24h di Barcellona si corre in un circuito meraviglioso ma con un clima molto caldo. Quindi andare là a fare una gara test con quelle condizioni proibitive sarebbe stato un bel banco prova ma fine a sé stesso. Anche i team blasonati come Bolliger, che non va a Suzuka, hanno lavorato a casa per presentarsi al Bol d’Or nelle migliori condizioni.”

Sarebbe bella una gara in Italia ma a quanto pare nessuno vuole una gara Endurance…

Purtroppo, entrano in gioco motivi politici, burocratici ed organizzativi. Ci sono cose che noi non sappiamo, non so se c’entra la Federazione, l’organizzatore, la FIM o la FMI. Misano potrebbe essere una tappa meravigliosa, ha tutto, anche l’illuminazione di sera.”

Canepa aveva parlato con Albani per usare la pista per una gara ma non gli interessa…

Ovvio che non gli interessa, vende la pista tutti i giorni a moto, macchine, eventi e quant’altro…

L’altra bella sarebbe il Mugello, però…

Secondo me il Mugello non è strutturalmente adeguato per ospitare il Mondiale Endurance a livello di infrastrutture esterne..

Avevamo Monza ma è morta per le moto ed Imola è già pericolosa per la SBK…

Purtroppo, Monza sarebbe stata magnifica, Imola è complicata ed anche logisticamente è tirata per il paddock dell’Endurance. Già è complicato il paddock di Spa essendo su più livelli per hospitality, camion, parcheggi…