Siamo solo contenti di aver ancora Jack Miller in MotoGP, ma qui serve stilare una breve analisi. L'australiano ha vinto Gran Premi nella classe regina a bordo di Honda e Ducati, con la KTM conta un paio di podi, sulla Yamaha deve ancora ottenere risultati di rilievo. Eppure, per lui classe regina anche nel 2026. Bello, ma perché?
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Honda, Ducati, KTM e Yamaha: Miller in decrescita costante
Il salto diretto tra Moto3 e MotoGP fu tosto, lui stesso lo ammise. Niente Moto2 per il giovane Jack, invitato dalla classe regina, dalla KTM e dal circuito di Phillip Island a entrare nella massima serie possibile. Il nativo di Townsville aveva giusto 20 anni in quel 1995.
Una Honda RC213 V-RS in configurazione "Open" marcata LCR, poi il passaggio al team Marc VDS. Nel 2016 la vittoria di Assen, ma da notare un dato: già nella stagione precedente salì sul secondo gradino del podio di Jerez. E avete capito con quale modello sfidasse la concorrenza.
In breve: cinque stagioni complete all'insegna Ducati, tra cui il biennio 2021-2022, corredate da tre vittorie. Poi, doppio anno in KTM, con Jerez - ancora - dove concluse terzo nella Sprint e terzo nel Gran Premio. Da quel 2023 al presente, basta premi per lui. Yamaha, tuttavia, lo ha confermato.
Giapponese e australiano: Jack è forte, però...
Se c'è un pilota col quale si può parlare di ogni argomento e sempre pronto alla battura, questo è Jack. Se c'è un pilota generoso in sella e coi - udite udite, perchè é vero - rivali, questo è Jack. Se c'è un pilota australiano in MotoGP, questo è Jack.
Scegliete tranquillamente la caratteristica favorita di Miller, sapendo anche quanto bene abbia fatto alla 8 Ore di Suzuka. Secondo posto a bordo della R1, condivisa assieme ad Andrea Locatelli e Katsuyuki Nakasuga. Tenete presente lo sforzo: una stagione MotoGP è già bella massacrante, aggiungiamoci l'EWC...
Perciò, i tre diapason ne sono riconoscenti. Ed è giusto. Come è giusto, tutto sommato, concedere ulteriore chance al numero 43 che, in pochi anni, ha cambiato moto, team, personale e hospitality. Forse, pure il menù. Ma che sia l'ultima e decisiva, perché chi ha firmato Gran Premi, deve ripetersi. Okay, la M1 fatica, ma che almeno la portasse al traguardo. Troppe cadute, eppure...