Fabio Quartararo ha riacceso la memoria collettiva. A Silverstone ha dimostrato, se mai ce ne fosse bisogno, che il talento non si cancella. In sella a una Yamaha ancora lontana dall’essere competitiva (per quanto in fase di crescita), il francese ha conquistato una pole position che vale ben più di un semplice sabato da ricordare: è il grido di un campione che non si è mai spento, anche se in molti sembravano essersene dimenticati. Con quella pole che sembrava impossibile e che lo ha riportato al centro della scena per impeto e facilità d'esecuzione, Quartararo ha dimostrato di esserci, sbattendo i piedi e ricordando a tutti di essere uno dei migliori della sua generazione, a prescindere dalla moto che guida.
Il riferimento assoluto in Yamaha
La prestazione sul giro secco ha restituito al paddock l’immagine di quel pilota capace di dominare la MotoGP come fece nel 2021, con una pulizia di guida, una sensibilità sull’anteriore e una capacità di adattamento che lo rendono unico. E proprio in queste condizioni, con una M1 che non regge il passo delle Ducati e fatica anche nei confronti di Aprilia, Quartararo è riuscito a firmare una prestazione che ha spiazzato tutti. È il segno di una classe pura, che emerge anche quando la moto non aiuta; basti pensare al confronto con il compagno di squadra, Alex Rins, e con i compagni di marca in generale, come Jack Miller, piloti certamente validi.
Il confronto con la sua generazione
Al sabato, il francese, infatti, ha messo tra sè e l'australiano ben otto decimi e ben un secondo e due nei confronti dello spangolo, senza dimenticarci di sottolineare i tre decimi rifilati al secondo in griglia, Alex Marquez, i sei decimi su Pecco Bagnaia e i 681 millesimi su Marc Marquez. Distacchi importanti che non hanno seguito ad un lieto fine alla domenica in gara, a causa di un guasto meccanico che lo ha costretto al ritiro mentre era in testa alla gara. Nel confronto con i dominatori degli ultimi anni, Martin, Bagnaia, Alex Márquez e ovviamente Marc Marquez, Quartararo non ha nulla da invidiare. Se avesse una moto al loro livello, sarebbe stabilmente tra i primi della classe, a giocarsi ogni domenica vittorie e podi. Il suo talento cristallino, forse il più vicino a quello di Marc Marquez in termini di istinto e velocità naturale, è solo in attesa di avere tutti i mezzi necessari per emergere.
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