Dopo quattro GP sono tre i podi conquistati dal team VR46, due da Franco Morbidelli e uno da Fabio Di Giannantonio. Dietro a questi risultati c’è anche Alessio "Uccio" Salucci, il migliore amico di Valentino Rossi che per anni abbiamo visto al suo fianco nel paddock. Oggi è il team director della squadra del nove volte iridato, dopo che con lui ha fondato la VR46 Riders Academy.
“Ho perso il conto delle stagioni che ho fatto” ammette a Fanpage. “saranno 26 o 27. Ormai mi sento un veterano, un anziano della MotoGP. Ma la passione è sempre la stessa. Questo sport è la mia vita. Quando vivi questo sport ogni giorno, quando sei in pista, tra il rumore dei motori e l’adrenalina delle gare, l’età passa in secondo piano. Non potrei mai stare lontano da questo mondo”.
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Il rapporto tra Uccio e Rossi negli anni passati
“Uccio” nel paddock è sempre stato prima di tutto l’amico di Valentino Rossi, ma su questo dice: “Più che riconosciuto, il mio ruolo con Vale forse è stato un po’ sminuito. Ma a me non importava. Il mio obiettivo era uno solo: il bene di Vale. Non ero lì per fare da comparsa o per dirgli sempre di sì. Gli ho detto tante volte quando sbagliava, e non è stato sempre facile. Poi, certo, c’erano anche i compiti più “pratici”: portare i caschi, guidare il motorhome… ma quello che contava era il rapporto tra di noi. Vale mi ha sempre ascoltato e mi ha sopportato. Se non avessi fatto così, dicendo sempre quello che pensavo, mi sarei sentito inutile. Non dimentichiamoci però che la differenza la sempre fatta lui e siamo qui grazie a lui”.
Da lì poi le cose si sono evolute, sono arrivati i ragazzi dell’Academy, il team di Moto3, quello di Moto2 fino ad arrivare alla top class. Proprio a questo ultimo capitolo è collegato un suo ricordo speciale: “Quando mi ha chiamato Valentino dopo la vittoria di Bezzecchi in Argentina nel 2023. Mi ha detto: “Bravo, bravo, bravo! Abbiamo vinto una gara in MotoGP.” Lì ho capito che quello che avevamo costruito, con fatica e impegno, stava portando risultati veri”.