Con l’addio della Suzuki alla MotoGP, le speculazioni riguardo l’ingresso di nuove Case nella top class sono cresciute sempre più, spinte dalle dichiarazioni rilasciate di recente dal Presidente FIM Viegas: “Una Casa sta parlando con Dorna per sostituire Suzuki, ma non posso dire di più”, aveva dichiarato ai nostri microfoni alcuni giorni fa.
Di quale Costruttore si tratta? Non è ancora dato saperlo ma, allo stato attuale delle cose, pare difficile includere nell'elenco la Kawasaki.
Roda: "Non commento la scelta Suzuki"
È stato il team manager KRT Guim Roda a escludere il ritorno della Casa di Akashi nel Motomondiale, offrendo in primis la propria visione sull’abbandono del team campione del mondo 2020: “L’addio della Suzuki? Ogni azienda ha le proprie strategie e non sarebbe corretto da parte mia offrire un'opinione sulla loro perché non la conosco”, ha dichiarato ai microfoni di Crash.net.
“È vero che negli anni la vita cambia e il mondo si evolve, quindi business e aziende devono adattarsi; in ogni decisione ci sono sempre lati positivi e negativi ma, come dicevo, questi sono affari di Suzuki e non nostri”.
“Sono sicuro che Suzuki e Dorna troveranno la soluzione migliore per questa uscita, perché tutti amano il mondo delle corse. Le corse rappresentano sempre un grosso costo e le aziende devono rivedere costantemente il motivo per cui correre, in modo da assicurarsi che si tratti di un buon investimento”.
La posizione della Kawasaki
Riguardo la Kawasaki Roda ha dichiarato: “Dal punto di vista di Kawasaki, anni fa, in Giappone hanno deciso di concentrarsi sul Campionato WorldSBK per alcune ragioni importanti che restano ancora rilevanti. L'esposizione mediatica dal WorldSBK è molto buona, mostra la qualità della Kawasaki e il nostro modo serio di lavorare”, ha ribadito con convinzione il team manager.
Niente "verdona" in MotoGP, dunque: "Tecnicamente, nel WorldSBK utilizziamo modelli di serie, è più logico correre così che realizzare nuovi telai, motori o aerodinamica ogni anno come in MotoGP. Per Kawasaki e KRT è più facile gestire le risorse interne piuttosto che provare a fare uno show di prototipi che i clienti finali non possono acquistare per l’uso stradale”.
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