SSP, Dalla Porta vede la luce alla fine del tunnel a Magny-Cours

SSP, Dalla Porta vede la luce alla fine del tunnel a Magny-Cours© GPAgency

Il campione del mondo Moto3 2019 dopo l’addio alla Moto2 cerca riscatto nelle derivate di serie ed al secondo weekend nel mondiale torna a brillare

14.09.2023 ( Aggiornata il 14.09.2023 11:38 )

Da campione del mondo al rimanere senza sella in sole quattro stagioni, la storia di Lorenzo Dalla Porta non è affatto comune ma purtroppo, nemmeno così rara nel motomondiale che spesso “brucia” piloti senza dare loro la possibilità di esprimersi al meglio. Negli ultimi anni i piloti passati dalla Moto2 alla SSP hanno di fatto monopolizzato le primissime posizioni delle classifiche sia nel mondiale che nel nostro campionato nazionale.

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Una strada già tracciata

Da quando Andrea Locatelli nel 2020 è arrivato nel WorldSSP dominando la stagione con il team Evan Bros e lanciandosi così in SBK con una sella ufficiale, tanti altri suoi colleghi della Moto2 hanno iniziato a pensare che il paddock delle derivate di serie non fosse una soluzione di ripiego ma una vera opportunità. Dopo di lui è toccato a Dominique Aegerter, bicampione del mondo SSP e poi Niccolò Bulega che è sempre più vicino alla conquista del titolo prima di approdare nel team ufficiale Ducati SBK. Oltre a loro però ci sono anche Lorenzo Baldassarri, runnerup del secondo mondiale vinto da Aegerter e Stefano Manzi che si trova alle spalle del pilota Aruba.it Racing – Ducati. L’unico che, fino ad ora, sembra aver faticato nell’adattamento è Jorge Navarro su cui pesa però il gravissimo infortunio del finale della passata stagione.

La scelta di Lorenzo Dalla Porta dunque di approdare nel team Evan Bros dopo la separazione dal team Pertamina Mandalika SAG e la brevissima parentesi con Forward Racing sempre in Moto2. Sia il pilota toscano che il team ravennate sono in cerca di riscatto dopo una prima parte di stagione decisamente sotto le proprie aspettative.

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Il ritorno nelle posizioni di vertice

L’esordio per Lorenzo non è stato dei più facili: dovendo scendere da una Moto2 per salire su una Yamaha R6 e doversi adattare alle nuove gomme, ad un nuovo stile di guida e farlo in poco tempo non è mai facile. A maggior ragione se il circuito è Most, il pistino ceco è infatti un vero e proprio unicum nel panorama dei calendari iridati: piccolo, stretto, vie di fuga molto vicine. Aggiungiamo che Dalla Porta sulla pista boema non aveva, ovviamente, mai girato e i risultati opachi di quel weekend sono presto spiegati. Sfruttando la lunga pausa del calendario delle derivate di serie Lorenzo Dalla Porta ed il team Evan Bros hanno così scelto di correre al Mugello la tappa del CIV. Sulla pista toscana si sono visti i primi passi avanti della nuova coppia con il campione del mondo Moto3, che in quell'occasione ha chiuso al settimo posto Gara2 perdendo la volata con Marco Bussolotti, uno dei piloti più esperti della categoria.

A Magny-Cours, Lorenzo è ripartito da quella prestazione e, nonostante anche la pista francese fosse completamente nuova per lui, ha lavorato sodo per ridurre il gap dalle prime posizioni. Dopo il decimo posto di Gara1 è così arrivata un'ottima sesta piazza in Gara2 con un finale di manche molto convincente segno della sua ripresa fisica dopo gli infortuni e i problemi avuti in passato. Ora per il pilota di Prato arriva Aragon, pista che già conosce, nella quale non ha mai particolarmente brillato nonostante lo scorso anno quella del deserto di Aragona fu una delle sue migliori gare chiusa al dodicesimo posto. Cosa aspettarsi?

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