SSP600: è tutto pronto per l'Invasione Tricolore

SSP600: è tutto pronto per l'Invasione Tricolore© GpAgency

Piloti e team di casa nostra sono pronti a contendersi il titolo, a cominciare da Stefano Manzi

19.01.2023 ( Aggiornata il 19.01.2023 12:55 )

Nell’ultimo triennio la Supersport ha sempre avuto un pilota – prima Andrea Locatelli, poi Dominique Aegerter – capace di vestire i panni del dominatore, nonostante il recente arrivo delle Next Generation bikes e di un elevato numero di avversari agguerriti.

In vista della nuova stagione, che scatta a fine febbraio in Australia, la trama potrebbe essere decisamente differente, con i contorni del thriller per quanto riguarda la corsa al titolo. Alla vigilia del campionato 2023 appare infatti complicato individuare un chiaro favorito per l’alloro iridato. Se, al contrario, esiste una certezza, questa è legata al ruolo dell’Italia, destinata a recitare da protagonista.

Si tratta di una consuetudine per questa generazione di piloti, se pensiamo al titolo del già citato Locatelli, nel 2020, e al fatto che lo scorso anno Lorenzo Baldassarri sia stato l’unico a complicare i piani ad Aegerter. I due piloti (ri)emersi con Evan Bros oggi sono in Superbike, e hanno lasciato il proscenio a numerosi connazionali. Sono otto, infatti, gli azzurri nella entry list, cinque dei quali hanno chiuso il 2022 con almeno un podio all’attivo, piazzandosi nella Top 10 finale.

Manzi punta in alto


Punta al bersaglio grosso Stefano Manzi, che approdando in extremis al Team Ten Kate si è aggiudicato la Yamaha R6 che ha conquistato gli ultimi due titoli. È immediato sognare Stefano come erede di Aegerter, a sua volta salito in Superbike: nella sua prima stagione intera in SSP, il riminese ha faticato nella prima parte, ma una volta trovata la confidenza con una moto in pieno sviluppo come la Triumph, Manzi ha iniziato a macinare risultati in serie, regalando – a Portimao – la prima vittoria in ambito mondiale alle Next Generation e a se stesso.

Il primo rivale, Manzi ce l’ha proprio in casa, dato che la sempre più frequente migrazione dalla Moto2 alla Supersport è stata arricchita da Jorge Navarro. Un compagno scomodo, ostacolo che si aggiunge alle aspettative connesse agli ottimi risultati del team nel passato, ma per il pilota cresciuto nella VR46 Riders Academy c’è un’ulteriore incognita: a sua disposizione c’è una moto arrivata al massimo dello sviluppo, che rischia di iniziare a perdere terreno nei confronti delle Next Generation, Ducati in primis.

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