SSP, Bulega: “Il mondo Superbike più bello di quello MotoGP per un tifoso”

SSP, Bulega: “Il mondo Superbike più bello di quello MotoGP per un tifoso”© GP Agency

Dopo il primo anno passato in Supersport, il pilota dell'Aruba Ducati ha raccontato com'è andata, com'è l'ambiente e le sensazioni avute

02.12.2022 ( Aggiornata il 02.12.2022 12:19 )

Con 242 punti ha concluso Nicolò Bulega la sua prima stagione in Supersport, alla guida della Ducati del team Aruba.it Racing e questo gli ha valso il quarto posto in campionato. Ad un evento del title sponsor abbiamo incontrato il pilota romagnolo che ha tirato le somme di quest’anno e messo nel mirino i futuri rivali.

Come commenti oggi la stagione appena conclusa?
Il bilancio è abbastanza positivo. Sono stato il miglior pilota Ducati del campionato, peccato che da dopo la pausa estiva abbiamo fatto un po’ di fatica. Siamo partiti molto bene, la mia moto a inizio anno tra le Ducati era la più competitiva e sapevo sfruttarla bene. Mi sono abituato velocemente ad una moto completamente diversa rispetto alla Moto2”.

Il paragone con il paddock della MotoGP


Gli ultimi cinque round sono stati più difficili.
"Durante la pausa estiva gli altri piloti Ducati hanno fatto uno step in avanti, per esempio Federico Caricasulo. Io ho comunque fatto un podio a Phillip Island, sul bagnato, senza aver mai provato queste gomme Pirelli. Ho chiuso quarto, mi sarebbe piaciuto essere terzo, purtroppo però ci sono state alcune situazioni in cui ho perso un po’ di punti".

Come racconti questa categoria per te nuova?
"Sono stato sorpreso in positivo perché arrivando dal paddock della MotoGP mi aspettavo tutto meno scenografico, invece nella Superbike ci sono tante cose interessanti. Tipo la doppia gara, la possibilità di comprare il biglietto per entrare nel paddock. Per gli appassionati è più bello perché vedono di più le moto, rispetto alla MotoGP. Non pensavo fosse così familiare, mi sono trovato molto bene. Anche con il mio team, fin da subito, poi il mio capotecnico lo conoscevo già, avevo lavorato con lui nel 2020. Il cambio con le gomme mi è piaciuto tanto: con le Dunlop faticavo, soprattutto con l’anteriore che non perdona, invece sono rimasto colpito quando alla prima uscita con le Pirelli potevo già spingere. Questo anche per la fiducia aiuta tanto".

"Queste supposizioni hanno rappresentato la cosa più brutta di tutto l’anno"


Il tuo futuro lo vedi in Superbike?
“Qui sto molto bene. In Moto2 se non sei veramente in un team super top, si fa fatica a emergere. Il mio primo anno con Sky, che era una squadra ottima, non avevo fatto così male, poi mi ero operato e avevo avuto delle sfortune. Con Gresini ho fatto più di fatica, ma ora sto bene qui. Preferirei arrivare ad un livello buono in Superbike”.

Essendo poi con Aruba magari il passaggio potrebbe arrivare più avanti.
“Non voglio chiaramente restare in Supersport, la volontà è di approdare in Superbike. Se farò bene, perché no”.

Com’è stato lottare in pista con moto di differenti cilindrate?
“Chi non capisce niente di moto mi ha fatto arrabbiare un bel po’. Mi sono sentito dire: “Come fai a non vincere con un mille?” Queste supposizioni hanno rappresentato la cosa più brutta di tutto l’anno”.

Ora arriva il bello, con l’anno di esperienza che avete.
“Vanno via due piloti forti, ma arriva Jorge Navarro che per lo stile di guida che ha me lo aspetto forte. Poi Marcel Schrotter, a Phillip Island era già andato forte, Stefano Manzi, Can Oncu...”

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