SSP Estoril, Bulega: "Io come Quartararo, non posso superare"

SSP Estoril, Bulega: "Io come Quartararo, non posso superare"© GPAgency

Nicolò 3° ma felice a metà: "Aegerter poteva darci 20 secondi ma non l'ha fatto, così il regolamento non cambia"

21.05.2022 ( Aggiornata il 21.05.2022 18:40 )

Una volta di più, le “next generation” della Supersport si aggrappano a Nicolò Bulega. Finora infatti il portacolori Aruba è stato l’unico a portare sul podio le moto new entry della categoria, ed anche in Gara 1 ad Estoril il copione si è ripetuto. Il terzo podio stagionale non può che far piacere al ducatista, che ne approfitta però per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, in relazione al bilanciamento non ancora perfetto della categoria.  
 
“E’ stata una gara difficile – spiega Nicolò – in primis perché lo è la pista: è facile sbagliare. Ieri non conoscevo la pista ed oggi sono sul podio, quindi non posso che essere contento. Il team ha lavorato bene, quindi lo ringrazio. Mi dispiace solo che le Yamaha, specie quelle di Aegerter e Baldassarri, continuino ad essere così più performanti di noi, dato che non posso nemmeno provare a dargli davvero fastidio”.
 
E’ parso che il divario fosse minore in gara rispetto alla Superpole. Sei d’accordo?
 
“Penso che oggi Aegerter abbia gestito alquanto la situazione, anche consapevole del fatto che se ci avesse dato 20 secondi gli organi competenti ci avrebbero probabilmente aiutato. Penso che nei primi giri abbia giocato, vedendo quanto era sciolto e rilassato, e quando ha deciso di andare via lo ha fatto, dandoci un secondo e mezzo. Guardando la sua velocità si capisce che ha tutto sotto controllo, sempre, il che non è un vantaggio da poco”.

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Il 3% di apertura ricevuto per questo round ti ha aiutato?
 
“In realtà questo 3% lo avevamo provato in tutti i test invernali: ho girato all’80% perché sembrava che dovessimo fare in questo modo le prime gare, ma poi le cose sono cambiate. Ora siamo tornati alla situazione precedente ma non cambia nulla: io non mi lamento della mia moto, dato che è veloce sul rettilineo, ed oggi all’ultimo giro ho passato Oncu anche grazie a questo. Il problema è l’accelerazione, e la rapportatura del cambio: abbiamo un cambio completamente di serie, con solo la prima più lunga, il che mi mette in difficoltà in diversi punti”.
 
La FIM pare agirà solo sul corpo farfallato nel corso della stagione. Potrebbe non bastare?

“Il problema è che quando apro il gas perdo tanto nei primi venti metri, mentre poi recupero. In una pista con tante ripartenze e pochi curvoni veloci quindi perdi tanto, così devi forzare in frenata per recuperare, ma poi la situazione si ripete”.
 
Possiamo dire che la tua situazione è simile a quella di Quartararo in MotoGP?
 
“Un po’ sì, anche se lui credo sia in difficoltà anche sotto il profilo della velocità di punta, mentre io recupero. Facciamo entrambi fatica ad attaccare, dato che chi hai davanti se ne va in ogni accelerazione, così arrivi nel punto di sorpasso dietro invece che di fianco. Forzando sempre in frenata tra l’altro distruggi la gomma anteriore, tanto che all’ultimo giro ho fatto un salvataggio alla Marquez dei tempi d’oro”.

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