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Tutto quello che c’è da sapere su Estoril: l’analisi delle criticità per la SBK
Ecco tutto quello che c’è da sapere sul tracciato vicino a Cascais, dove nel fine settimana si svolgerà l’undicesimo e penultimo appuntamento del Mondiale

Marco Pezzoni
Pubblicato il 6 ottobre 2025, 09:59
Due settimane dopo un Aragon Round dominato da BMW e Ducati con Razgatlioglu vincitore di gara-1 e Bulega a far sue Superpole Race e gara-2, la SBK ritorna in Portogallo per il penultimo appuntamento stagionale, decisivo per l’assegnazione del titolo iridato 2025 tra Razgatlioglu, primo in classifica, e Bulega secondo a -36 dal turco dopo la doppietta nella domenica di Aragon
Non tutti sanno che…
La storia dell’appuntamento di Estoril è abbastanza particolare in quanto il tracciato vicino a Lisbona entra ed esce dal calendario a più riprese. Entra nel primissimo calendario del Mondiale nel 1988 per poi sparire fino al 1993 quando viene recuperato come penultimo round stagionale. Lunghi anni di silenzio fino al 2020 in coabitazione con Portimao per la questione Covid-19 e nel 2024 coabita ancora con Portimao per via del forfait di Ungheria ed Argentina.
Storia e caratteristiche del tracciato di Estoril
Il circuito è stato costruito nel 1972, su un altopiano nella freguesia (località) di Alcabideche a circa 9 km da Estoril su iniziativa dell'imprenditrice Fernanda Pires da Silva, che, insieme all'architetto brasiliano Ayrton Lolò Cornelsen, ha ideato la pista dell'Estoril e gli ha dato il nome, lottando contro tutto e tutti per erigerlo, nel 1972, nei terreni acquistati dall'amico Lucio Tomè Feteira.
L'autodromo era il più grande circuito del Portogallo fino alla costruzione dell'Autodromo Internacional do Algarve nel 2008. La pista misura 4,182 chilometri e possiede 13 curve, 9 a destra e 4 a sinistra.
Nel corso degli anni sono stati apportati dei lavori per migliorare la sicurezza del tracciato ed adeguarla agli standard sempre più alti dei campionati che ospitava, dalla Formula 1 al Motomondiale, passando per la SBK. Dal 1984 al 1993 la pista misurava 4,35 km mentre dal 1994 al 1996 4,36 con l’inserimento di un cavatappi nella parte conclusiva della pista.
Tratti caratteristici
La pista portoghese, come conformazione, ricorda vagamente il tracciato del Montmelò di Barcellona: un rettilineo principale infinito, una lunga curva verso destra che immette sul rettilineo, un cavatappi (al contrario rispetto a Laguna Seca e Aragon) e un mix di curve lente e veloci.
Essendo un circuito piuttosto tecnico e veloce, non ha punti di staccata dove attaccarsi ai freni. Gli unici punti ostici sono il cavatappi di curva 9-10 e le Esses 11-12 (ricordate Ivan Silva in MotoGP qualche anno fa proprio alle Esses?)
Di contro c’è che ha più punti dove poter portare un attacco: curva 1 sfruttando la scia nel rettilineo, curva 2 ma il rischio è l’incrocio di traiettoria, curva 4, curva 6 (la famosa curva della frittata Pedrosa-Hayden nel 2006) sfruttando la scia dal rettilineo fuori dalla 5, curva 7, Gancho 9-10 ma con il rischio dell’incrocio di traiettoria, curva 13, Parabolica Ayrton Senna per il sorpasso disperato dell’ultimo giro ma con il rischio della volata.
Statistiche e record del round portoghese
Con quella di quest’anno sono 7 i round del Mondiale SBK disputati sulla pista di Estoril. Il primo nel 1988 con pole di Mertens, vittoria in gara-1 di Davide Tardozzi e gara-2 dello stesso Stephane Mertens
L’ultima edizione, quella del 2022, ha visto Alvaro Bautista vincere gara-1 mentre Superpole Race e gara-2 sono andate a Jonathan Rea con la Kawasaki, ultima doppietta prima dell’unica vittoria del 2023 in gara-1 a Most.
Jonathan Rea detiene i record della pista portoghese, stabiliti nel round del 2022: Pole e All Time Lap Record in 1’35”346 e record in gara in 1’36”204 in gara-1
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