SBK, Canepa: "Yamaha, una proposta accettata al volo"

SBK, Canepa: "Yamaha, una proposta accettata al volo"© GpAgency

Niccolò e il ruolo di Road Racing Sporting Manager: "Vi racconto tutto. La risalita di Rea, l’arrivo della R9, O’Halloran al mio posto in YART..."

30.12.2024 ( Aggiornata il 30.12.2024 08:58 )

Dalla pista al box. A 36 anni, e dopo un ventennio di corse toccando praticamente ogni categoria, Niccolò Canepa ha scavalcato il muretto, trasformandosi da pilota in manager. Appeso il casco al chiodo al termine della stagione 2024, il ligure ha accettato la proposta della Yamaha di ricoprire un incarico manageriale, e così è stato nominato Road Racing Sporting Manager, ovvero ciò che fino a poco tempo fa era Andrea Dosoli, con il ruolo di responsabile dei programmi Superbike ed Endurance per la Casa di Iwata (mentre al posto di Canepa come coach della Superbike è stato scelto Eugene Laverty).

Calandosi nella nuova realtà, Niccolò ha dovuto fare subito i conti con le formazioni Yamaha che porteranno in pista la R9 nel mondiale Supersport e con la ricerca del suo sostituto in YART per l’EWC 2025. Una scelta poi ricaduta su un pilota di comprovata esperienza nel BSB con la R1, ovvero l’australiano Jason O’Halloran.

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La nuova dimensione di Niccolò Canepa


Niccolò, al termine del Bol d’Or ti sei subito calato nella nuova dimensione di Road Racing Sporting Manager della Yamaha.

“Sono molto contento di aver terminato in questo modo la carriera, abbiamo vissuto una bella stagione nel mondiale Endurance e adesso si volta pagina, si inizia a lavorare per il futuro”.

Il terzo titolo EWC non è arrivato: un po’ di amaro in bocca per l’epilogo del tuo percorso?

“È stata una bella carriera, io sono contento. Si poteva fare meglio, come sempre nella vita, ma in generale sono molto soddisfatto. E sono anche molto contento di iniziare questo nuovo capitolo: è qualcosa di speciale e bello, finire la carriera e avere già un ruolo del genere all’interno di un’azienda come questa. Ringrazio la Yamaha, che mi diede fiducia nove anni fa, quando arrivai: mi hanno fatto diventare un pilota Endurance, abbiamo vinto due Mondiali, poi è arrivato il ruolo di test rider, successivamente quello di coach e adesso Sporting Manager. Sono molto eccitato per questo ruolo”.

Com’è nata l’idea di portare O’Halloran in YART per il mondiale Endurance 2025?

“Jason ha una bellissima storia con la Yamaha nel BSB, dove è stato il pilota più vittorioso in sella alla R1. È un pilota di esperienza e sappiamo che in Gran Bretagna le condizioni sono molto difficili, si corre senza elettronica, il meteo è spesso impervio, sono tutte caratteristiche che tornano utili quando si viene nell’EWC. Inoltre un po’ di esperienza nell’Endurance l’ha maturata, avendo disputato la 8 Ore di Suzuka, penso che possa essere un ottimo leader all’interno del Team YART con Marvin (Fritz) e Karel (Hanika) che hanno già esperienza nell’Endurance ma sono più giovani di lui”.

Quella in Superbike, chiusa senza manche vinte, è stata una stagione dai due volti per la Yamaha ufficiale: note positive per Andrea Locatelli e un percorso complicato per Jonathan Rea. Cosa ti aspetti da loro nel 2025?

“Sicuramente è stata una stagione al di sotto delle attese, ci aspettavamo di più da Jonathan e tanti risultati non sono stati in linea con i nostri auspici. Stiamo lavorando tanto, e bene, per tornare nelle posizioni che contano e per essere costantemente sul podio, come avevamo fatto negli anni precedenti, e per far ritrovare a Rea quella fiducia che ha un po’ smarrito. Già sul finire della stagione abbiamo visto dei passi avanti importanti: ci saranno dei cambiamenti, stiamo lavorando molto per cercare di risalire”.

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Parlando della Supersport, l’anno prossimo la R9 prenderà il posto della “vecchia” R6: quanto può essere grande questo step?

“Questo è un altro progetto sul quale siamo molto concentrati, abbiamo svolto i primi test con tutta la lineup di piloti e con i nostri team. È un contingente fortissimo, quello che siamo riusciti a mettere insieme per il prossimo anno. La moto è nuova, ha tantissimi pregi, e ci sono le premesse per una buona stagione. Servirà magari un po’ di tempo per far crescere la R9 e portarla al 100%, perché la R6, dopo tanti anni di utilizzo, la conoscevamo perfettamente. Abbiamo piloti forti e possiamo contare su alcuni top team: l’obiettivo è quello di lottare per il campionato”.

Cosa porterai da ex pilota, che ha corso per esempio in MotoGP, Superbike e nell’EWC, nel nuovo ruolo di Sporting Manager?

“Mi auguro di portare qualcosa di buono. Ho la fortuna di poter lavorare fianco a fianco con Andrea Dosoli, che è uno dei migliori nel suo ruolo, e già affiancarlo negli ultimi anni è stato veramente importante, perché ho imparato tantissimo e mi sta aiutando in questa transizione da pilota a manager. Spero di portare l’esperienza del pilota all’interno di questo ruolo manageriale magari posso comunicare un po’ meglio e più facilmente con i piloti, c’è fiducia reciproca e c’è l’esperienza della mentalità del corridore. Posso aiutare in questo senso, migliorare la comunicazione tra pilota e Casa”.

Com’è nato questo cambio di ruolo?

“Si tratta di una proposta arrivata dalla Yamaha, già l’anno scorso. La cosa bella è che ho avuto un anno di tempo per abituarmi all’idea di smettere di correre: è stato un vantaggio, perché ho corso con la mente libera, divertendomi senza pensare a rinnovi di contratto e senza relative ansie da prestazione. Di fronte alla proposta non ho dovuto riflettere più di tanto: per me è un onore continuare a lavorare in Yamaha, li ringrazio per l’opportunità, cercherò di dare il massimo come ho sempre fatto da pilota”.

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