La squadra capitanata da Sandro Carusi schiererà due Yamaha R1 nel mondiale della prossima stagione, affidate all'esperto spagnolo e al debuttante turco
Dopo aver confermato l'aumento dell'impegno nel mondiale Superbike in vista del 2025, il team Motoxracing ha finalmente svelato i nomi dei due piloti che prenderanno parte alla prossima stagione della serie iridata in sella alle Yamaha R1, affiancando un pilota di grande esperienza con un debuttante di belle speranze.
Da una parte ci sarà un volto noto come Tito Rabat, campione del mondo Moto2 nel 2014, che conclusa l'avventura con la Kawasaki del team Puccetti cercherà di inserirsi nelle posizioni di alta classifica con la supersportiva della Casa di Iwata. Dall'altra ci sarà un ritorno, ovvero quello di Bahattin Sofuoglu, già portacolori della squadra di Sandro Carusi ai tempi della Supersport 300, il quale punterà ad una stagione da rookie positiva in una compagine a lui già nota.
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"Sono entusiasta di entrare a far parte dello Yamaha Motoxracing WorldSBK Team”, ha detto Tito Rabat. “Penso che la Yamaha YZF-R1 sia una moto con un set up più facile da definire rispetto ad altre moto, e che quindi anche una squadra privata possa essere competitiva. Il nostro obiettivo iniziale sarà stare nelle prime dodici posizioni, ma vedremo come andranno le cose nel corso della stagione. Non vedo l’ora di iniziare i test invernali e di disputare il campionato 2025. Ringrazio Sandro Carusi per questa opportunità che mi è stata offerta, e che spero di ricompensare con dei buoni risultati”.
“Sono davvero contento di correre di nuovo con il mio ex team”, ha detto invece Bahattin Sofuoglu, alla prima esperienza in classe regina. “Abbiamo avuto anni di successi, emozioni e podi nel WorldSSP300 ed ora ci ritroviamo insieme nella classe regina. Il mio programma è di essere pronto il prima possibile per iniziare questo nuovo ed entusiasmante capitolo della mia carriera. Per iniziare a prendere confidenza con la YZF-R1 ho iniziato a guidarne una stradale, in attesa di svolgere i primi test. Un sentito ringraziamento a Sandro Carusi ed alla Yamaha”.
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