La bandiera rossa a 6 giri dal termine regala la prima vittoria a Danilo: "Ho letto 6 giri da fare, così ho iniziato a fare i conti. Due terzi della gara… 6x3… 18 ma era 7 o 6? Ci ho messo tutto il giro per fare il conto"
Ce l’ha fatta, Danilo Petrucci è riuscito a conquistare l’agognato successo in SBK. Per il ternano la stagione 2024 è stata condizionata fortemente dall’infortunio che avrebbe potuto costagli la vita ma dal quale per sua stessa confessione è rinato.
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Il weekend non era iniziato nel migliore dei modi per Danilo Petrucci, nonostante la buona velocità espressa nella giornata di ieri la penalità inflittagli per “guida irresponsabile” al termine delle FP2 lo ha costretto a scattare dalla sesta casella anziché dalla terza complicando le possibilità di vittoria: “Non mi aspettavo di arrivare davanti così velocemente, era difficile pensare di partire dalla sesta posizione ed essere subito tra i primi. Ho fatto però una buona partenza e ho fatto una bella frenata in curva 11”.
In pochi giri Danilo è riuscito però a liberarsi sia di Andrea Iannone che di Nicolò Bulega portandosi al comando della gara: “Quando stavo alle spalle di qualcuno avevo un buon feeling ma appena mi mettevo davanti immediatamente l’anteriore mi dava strane sensazioni così mi sono detto di stare calmo. Ho iniziato ad andare con il mio passo e onestamente non mi aspettavo che Nicolò mi lasciasse andare così facilmente così ho iniziato anche a gestire le gomme. Avevo così tante cose in testa, ho iniziato a gestire tutto ma pensavo “ho vinto la mia prima gara in MotoGP in Italia, questa è la seconda volta che vinco la mia prima gara con una Ducati in Italia è incredibile””.
Poi a sei passaggi dal termine è arrivata la bandiera rossa, Danilo però non ha subito realizzato di aver vinto la gara: “Quando ho visto la bandiera rossa ho iniziato a pensare se avessi vinto o no. Ho letto 6 giri da fare, così ho iniziato a fare i conti. Due terzi della gara… 6x3… 18 ma era 7 o 6? Ci ho messo tutto il giro per fare il conto poi ho fatto 7x3=21, la gara era di 23… Ho vinto la gara!”. Arrivato al parco chiuso poi la consapevolezza è diventata realtà: “Ho dovuto aspettare la fine del giro per capire di aver vinto ma è incredibile perché quando mi sono tolto il casco e l’ho messo sulla moto mi sono ricordato quante volte ho indossato il casco nella mia vita e non avrei mai immaginato di poter vincere una gara in MotoGP, poi andare alla Dakar e vincere uno Stage, tornare alle corse in pista e vincere una gara nel mondiale Superbike. È qualcosa di oltre la mia immaginazione, oggi sono l’uomo più felice del mondo”. Anche escludendo la Dakar il club dei piloti che hanno conquistato almeno un successo in MotoGP e SBK assai ristretto, lo stesso Danilo ha scherzato sulla “grandezza” dei piloti di questo prestigioso club: “Sono entrato in un bel club di piloti che hanno vinto in MotoGP e SBK, sono i piloti più grandi del pianeta… Io probabilmente sono il più grande ma non il più veloce”.
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Una volta realizzato di aver finalmente realizzato l’obiettivo Danilo ha iniziato a ha pensare a tutto quello che è accaduto fin qui e come è arrivato a questo successo: “Ho pensato davvero a tante persone, l’ultimo anno è stato davvero difficile. Pochi istanti prima di cadere mi sono detto “questa volta è finita, sto per morire”. Ma ho realizzato che quello è stato un regalo che la vita mi ha fatto. È stato come rinascere, ho iniziato ad essere veramente felice di tutto quello che ho e non triste per quello che mi manca. Non penso più a cosa sarebbe successo se fossi stato più basso o più leggero, avrei vinto di più in MotoGP, potrei essere più competitivo in SBK. Da quel momento ho iniziato ad essere felice soprattutto perché ero ancora vivo e la stagione è cambiata completamente. Le primissime persone però sono state la mia famiglia, mia mamma, mio papà e mio fratello”.
Ironia della sorte sia il primo successo in MotoGP (Mugello 2019) che quello in SBK oggi al Cremona Circuit sono arrivati in Italia: “Quanto sono passato in testa alla gara mi sono detto “mmm… Mi ricordo questa sensazione” magari oggi c’è una chance di vincere la mia prima gara qui in Italia come qualche anno fa ed è accaduto. Dopo i primi giri ho guidato da solo cercando di preservare la gomma e alla fine il mio passo era comunque il migliore, sono dispiaciuto solo di aver vinto con la bandiera rossa e non di aver tagliato il traguardo con la bandiera a scacchi”.
Ora che il primo successo è arrivato però Petrucci non è sazio, questo è solo il primo step: “Credo di avere ancora molto da dare, sicuramente ho completato tutte le caselle delle vittorie ma ora voglio lottare per il campionato. Non quest’anno perché ormai è troppo tardi, ma l’anno prossimo mi piacerebbe essere nella top3 di campionato. Prendendo i risultati delle ultime tre gare saremmo terzi in campionato e quindi voglio lottare per il titolo. Dopo oggi continuo ad essere il pilota più pesante ma mi sento veramente più leggero, come se avessi perso 60 chili”.
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