SBK, Bimota e Kawasaki: un ritorno e un addio?

SBK, Bimota e Kawasaki: un ritorno e un addio?

Nel 2025 tornerà il marchio riminese, un ingresso che con ogni probabilità coinciderà con il disimpegno, almeno nella forma ufficiale, della Kawasaki

10.05.2024 14:16

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, mentre ancora si tiravano le somme del round di Assen. Nel 2025 la Bimota tornerà nel mondiale Superbike, dove manca da dieci anni, soppiantando di fatto la Kawasaki, che dal 2019 ne possiede il 49%. “Per la stagione 2025, Bimota e Kawasaki stanno lavorando per sviluppare una moto con ciclistica Bimota equipaggiata con il motore della ZX-10RR e le tecnologie Kawasaki” recita la prima parte del comunicato rilasciato dalla Casa di Akashi, che però racconta soltanto parte della storia. 

Il ritorno di Bimota


Il primo dato che balza all’occhio è il ritorno sulle scene del marchio riminese, la cui storia racing è da rimarcare: capace di vincere un titolo nel Motomondiale –  classe 350 nel 1980 con Jon Ekerold – la Bimota conquistò sette successi di manche nella prima storica stagione del mondiale Superbike, cinque con Davide Tardozzi (compresa la storica Gara 1 dell’apertura di Donington) e due con Stéphane Mertens, mentre l’ultima gioia fu nel 2000, con la sorprendente quanto iconica vittoria del compianto Anthony Gobert a Phillip Island. L’ultima parentesi risale al 2014, con l’ammissione con riserva al mondiale Superbike in attesa che la BB3 venisse prodotta nel numero di esemplari necessario per l’iscrizione. La Casa non raggiunse l’obiettivo e i risultati di Ayrton Badovini e Christian Iddon vennero invalidati.

L’azionista di maggioranza dell’azienda romagnola è, da un lustro, la Kawasaki, che proprio nel 2019 a EICMA presentò la nuova Tesi H2 presso lo stand della Casa giapponese. Fu il simbolo della ripartenza della Bimota nella produzione di serie. "L’ingegneria, la tecnologia e il supporto commerciale quotidiano già offerti dalla Kawasaki hanno riportato la Bimota saldamente nella coscienza dei media e dei potenziali clienti – le parole del COO dell’azienda Pierluigi Marconiora è il momento di fare un passo successivo nella nostra 'evoluzione'".

E Kawasaki?


L’altra faccia della medaglia è però meno scintillante e incoraggiante, dato che l’arrivo del Bimota by Kawasaki Racing Team – questo il nome della struttura – rischia di accompagnare l’uscita di scena dell’azienda di Akashi dalla Superbike, perlomeno in forma ufficiale. Come confermato dalla stessa Casa, la nuova squadra corrisponderà a ciò che è più simile a un team ufficiale, dato che la Kawasaki fornirà solamente i motori e il know-how. È conseguente la riduzione del budget che la Kawasaki destinerà al progetto Superbike, a confermarlo è il fatto che buona parte della produzione della moto avverrà nello stabilimento Bimota di Rimini: si tratta di sviluppi, occorre dirlo, in linea con le voci di un ritiro che accompagnano il costruttore giapponese da anni.

Un altro importante risvolto è la sparizione – perlomeno nella forma attuale – di Provec, la struttura che negli ultimi tredici anni ha fatto da colonna portante all’impegno della Kawasaki nelle derivate. Una sinergia, quella tra Provec e Akashi, che ha portato in dote ben sette titoli Superbike, e che potrebbe aver incassato un colpo imprevisto quanto letale dal trasferimento alla Yamaha di Jonathan Rea, consapevole che a livello tecnico la Verdona non avrebbe offerto nuove e migliori risorse.

La Superbike rischia così di perdere in parte un costruttore capace di dominare in tempi recenti la categoria, e di conseguenza resta anche da capire quale sarà il destino dell’unico team indipendente supportato oggi dalla Kawasaki, ossia Puccetti, che l’anno scorso aveva deciso di restare in verde dopo aver sondato diverse opzioni per un cambiamento. Bene per Bimota, male – in parte – per il campionato: è la prima sintesi di una novità destinata a scuotere la griglia Superbike.

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