SBK, Bautista: "Ho la stessa fame con 2 titoli in più, a Sepang ho pianto di dolore e dispiacere"

SBK, Bautista: "Ho la stessa fame con 2 titoli in più, a Sepang ho pianto di dolore e dispiacere"© GPAgency

L'INTERVISTA - Alvaro si racconta: "L'infortunio mi ha caricato in termini di motivazione. Inutile pensare alla MotoGP, ma mi sento 9 volte più forte rispetto all'ultimo anno in cui ci ho corso davvero"

01.03.2024 ( Aggiornata il 01.03.2024 08:53 )

Il mondiale Superbike è ufficialmente ripartito, e con lui la caccia ad Alvaro Bautista. Da due stagioni del resto lo spagnolo – che quest’anno spegnerà 40 candeline – si è dimostrato pressoché intoccabile, in sella ad una Ducati Panigale V4R altrettanto riferimento della categoria, ma ogni stagione è una storia a sé ed i rivali non mancano, a cominciare da quel Toprak Razgatlioglu passato a BMW proprio per avere maggiori chance di vittoria, o da un Nicolò Bulega già rivelatosi un compagno più scomodo.
 
Alvaro dal canto suo è pronto a difendere il numero uno che porta sulla carena, nonostante un inverno falcidiato dai postumi dell’infortunio rimediato durante i test del novembre scorso, nonché dalla zavorra – intorno ai 6 chili - che la nuova regola sul peso minimo moto più pilota gli imporrà di piazzare sulla sua Panigale.
 
Alvaro sei arrivato a questa nuova stagione dopo un inverno complicato. Come cambia l’approccio in questi casi?
 
“Al momento non ci sono differenze. L’anno scorso ero più tranquillo, dato che le sensazioni in sella erano buone ed ero al top fisicamente, quindi avevo meno cose a cui pensare. Attualmente il mio primo obiettivo è riottenere la giusta confidenza ed arrivare al massimo del mio potenziale, cosa che prima dell’ultimo test era tutt’altro che scontata. Martedì (nel test ndr) ho potuto per la prima volta non pensare al corpo, bensì alla moto, e subito mi sono sentito più vicino alla mia versione migliore. Per ora quindi voglio solo progredire passo dopo passo”.
 
Dopo due titoli di fila ti senti cambiato in qualche modo?
 
“Sono sicuro di me stesso come lo ero prima, ed anche la fame è la stessa. Non ho pensato di essere arrivato dopo il secondo titolo in Superbike: la motivazione c’è, anzi l’infortunio ha contribuito ad aumentarla ulteriormente. Appena ho sentito che le mie condizioni miglioravano mi sono caricato: ho tanta voglia di essere competitivo dopo le difficoltà”.

I miglioramenti ed i rivali

Quali ulteriori margini di miglioramento senti di avere?
 
“Un punto dove vorrei migliorare è il time attack. Quando riesco a fare un singolo giro veloce vuole dire che ho davvero la giusta fiducia in sella, ma raramente riesco a fare lo stesso se sento che qualcosa non va. Vorrei quindi riuscire a fare come coloro che chiudono gli occhi, spengono il cervello e mettono insieme un giro veloce nonostante tutto. La cosa più importante però è adattarsi ai cambiamenti ed ai nuovi rivali”.
 
Parlando di rivali Bulega è già più vicino a te di quanto non lo fosse mai stato Rinaldi in precedenza. Come ti immagini la convivenza nell’arco della stagione?
 
“Io penso per me, ma avere un pilota così forte nel box è solo positivo, dato che dai dati posso capire tante cose. Più che vederlo come un rivale lo vedo come un aiuto. Ovviamente in pista tutti vogliono vincere, ma il rapporto è buono sin dal giorno del suo approdo nel team”.

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