Lowes leader in SBK: non è la prima volta, ma durerà?

Lowes leader in SBK: non è la prima volta, ma durerà?© GPAgency

Anche a inizio 2020 Alex si ritrovò in vetta alla classifica a primo round completato. Poi arrivarono pandemia e... Rea

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26.02.2024 ( Aggiornata il 26.02.2024 09:54 )

Sorriso a 32 denti, 50 punti e una ZX-10RR niente male. Alex Lowes comincia alla grande il 2024, ponendosi quale leader della classifica SBK, detenuta assieme al team Kawasaki Provec. Il sorpasso decisivo compiuto all'esterno su Alvaro Bautista ha regalato alla Ninja la vittoria di Gara 2, a far coppia col successo della Superpole Race. L'inglese di Lincoln è in cima, non per la prima volta nel mondiale.

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Esattamente come ieri, 4 anni orsono. Alex Lowes lasciò l'Australia, tornando in Europa con il primo posto della graduatoria piloti, frutto dei 51 punti totalizzati. Anche all'epoca sua era la Verdona, a seguito di esperienze iridate condivise assieme a Honda e Yamaha,

Tornò a casa, dove stava per esplodere il pandemonio, nel vero senso della parola: la pandemia attanagliò il mondo, costringendo la fermata del campionato e i motori spenti. I dubbi sovrastavano le certezze in quel periodo, tanto da far temere agli addetti ai lavori che, con un solo appuntamento andato a buon fine, si potesse assegnare la corona di classe.

Invece, si tornò in pista in estate, riprendendo da - più o meno - dove eravamo rimasti. Nel rivisto e ridimensionato calendario 2020 niente tappe "overseas", con solo Vecchio Continente a portarci sino in Portogallo. All'Estoril il gemello di Sam vide il proprio nome ridimesionato al sesto posto, mentre il compagno di box Johnny Rea affermarsi nuovamente, per la sesta volta in carriera. L'ultima, per ora. 

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Sognava da tempo di misurarsi col gemello direttamente tra i cordoli di una competizione ufficiale, ce l'ha fatta. Alex Lowes ha accolto Sam con entusiasmo, per qualcosa che mancava dai tempi delle categorie propedeutiche britanniche. Per ormozigoti come loro, l'empatia si trova in cima alle caratteristiche emozionali.

Infatti, forse non per caso, il portacolori Kawasaki ha sfoderato prestazioni notevoli proprio quando nel gruppetto di testa viaggiava pure la Ducati del team Marc VDS, contraddistinta dalla tabella 14. Essendo il 22 già occupato da uno della famiglia, iscritto alla serie da anni, l'ex Moto2 e MotoGP ha cambiato icona di gara.

Lowes e Kawasaki da mondiale?

Presto è provare a pronosticarlo, sebbene la classifica veda Alex e la quattro cilindri di Akashi davanti a tutti. Potremmo, tuttavia, azzardare dei ragionamenti. Il primo: senza Rea in squadra, Lowes ha - pare - più potere di quanto non ne godesse nel passato. L'innesto di Axel Bassani è cosa fresca e, al momento, il pilota veneto deve trovare la quadra.

Pere Riba, Capotecnico storico del nordirlandese, si trovava sul podio australiano a fianco del nuovo assistito. Immagine da ricordare e, chissà, ripetibile. Seconda idea: la Kawasaki ha riacquisito i giri propulsore negati per stagioni, girando a piena voce e, se ci avete fatto caso, offrendo accelerazioni e velocità di punta interessanti.

Sì, il weekend andato in archivio ha patito ogni sorta di angheria, tra asfalto rifatto, gomme arrivate tardi e un giorno in meno di test, procedura Flag to Flag e clima instabile. Ma (anche) queste sono le corse, sicché ci si deve adattare. Il trentaquattrenne del Lincolnshire lo ha fatto, mostrando una consapevolezza mai ammirata prima. Chissà...

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