Guida pratica alla SBK 2024: Bautista e Razgatlioglu gli sfidanti, Bulega e Iannone le mine vaganti

Guida pratica alla SBK 2024: Bautista e Razgatlioglu gli sfidanti, Bulega e Iannone le mine vaganti

LA SITUAZIONE IN VISTA DEL DEBUTTO - Toprak ha già in mano la BMW, e potrebbe sfruttare una possibile partenza a rilento del rivale, ma occhi a Nicolò ed Andrea. Rea da scoprire

21.02.2024 ( Aggiornata il 21.02.2024 09:35 )

Finalmente ci siamo. Poco più di quattro mesi dopo l’ultima volta, il mondiale Superbike è pronto per regalare - a partire dal round di Phillip Island di questo fine settimana - nuovamente spettacolo, in una stagione che si carica di aspettative giorno dopo giorno: da più parti del resto la griglia 2024 è stata di recente definita come la più ricca in termini di talento degli ultimi 10 – o forse di più – anni, con i tanti cambi di casacca a rendere il tutto ancora più imprevedibile ed interessante. Un mare di novità dove l’unica certezza sembra essere rappresentata dal campione del mondo in carica, ossia quell’Alvaro Bautista che parte nuovamente con il numero 1 sulla carena ed i favori del pronostico.

Tutto questo nonostante un inverno meno brillante del solito, con i postumi dell’infortunio patito nei test di Jerez dell’ottobre scorso smaltiti solo nelle ultime settimane, tanto che Alvaro non appare il favoritito in vista del primo round. Questo nonostante le ottime cose mostrate a più riprese – soprattutto tra Jerez e Portimao - in termini di passo, portando al contempo avanti il lavoro per quanto concerne la zavorra. Il peso minimo moto + pilota è infatti una delle novità più rilevanti del regolamento 2024: una norma che sulla carta tocca tutti i piloti, ma che in realtà punta diritta a complicare la vita a Bautista, che dovrà montare sulla sua Panigale V4R tra i 6 ed i 7 chili di zavorra, da distribuire nel modo più intelligente possibile.

Razgatlioglu già al top con BMW

Nonostante questi potenziali ostacoli Alvaro resta il favorito numero uno in ottica mondiale, così come Toprak Razgatlioglu resta il primo sfidante. Questo nonostante il rivoluzionario passaggio da Yamaha a BMW compiuto dal turco, a caccia di cavalli e nuovi stimoli: in tanti prevedevano un lungo periodo di adattamento e difficoltà per Toprak in sella alla M1000RR, reduce da un 2023 senza nemmeno un podio, ma i test di Jerez, Portimao e Phillip Island hanno raccontato ben altro, con tanto di prima posizione e record sia in Portogallo che in Australia.

I problemi da risolvere ad ogni modo restano, ad esempio l’assenza di aderenza al posteriore lamentata da Razgatlioglu a più riprese, ma il potenziale sembra già sufficiente per sognare in grande, anche sfruttando la possibile partenza a rilento di Bautista. Detto di Bautista e Razgatlioglu è impossibile non citare Jonathan Rea, per completare la filastrocca che ha caratterizzato perlomeno le ultime 2 stagioni delle derivate.

Come Toprak anche Jonathan ha decisamente voltato pagina rispetto allo scorso anno, prendendo proprio il posto del turco in Yamaha. Johnny ha impiegato poco tempo per risultare veloce, ma restano dei dubbi circa la sua possibilità di lottare davvero per il successo, sia finale che in quel di Phillip Island, nonostante Yamaha inizi la stagione con i gradi di seconda forza del campionato.

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