SBK, Pitt: "Rea frena già come Toprak o meglio. Locatelli deve solo credere in sé stesso"

SBK, Pitt: "Rea frena già come Toprak o meglio. Locatelli deve solo credere in sé stesso"© GPAgency

L'INTERVISTA - Il capotecnico australiano affianca ora Jonathan, dopo 4 stagioni con Andrea. "Johnny veloce con qualsiasi assetto, è incredibile. Loka ha velocità e talento da top rider"

20.02.2024 ( Aggiornata il 20.02.2024 09:10 )

Da una parte all’altra del box, nel segno del blu Yamaha. Dopo aver vinto 2 titoli Supersport – nel 2001 e nel 2008 – infatti Andrew Pitt è diventato un capotecnico di fiducia per la casa di Iwata, tanto da essere scelto per affiancare Jonathan Rea, l’acquisto pregiato di Yamaha per la stagione alle porte. Del resto i due sono stati anche compagni di squadra, proprio nell’anno del secondo alloro dell’australiano, che oggi si trova a fronteggiare una nuova sfida, dopo aver seguito Andrea Locatelli dal 2020 – anno del suo debutto in Superbike – al 2023. “L’arrivo di Jonathan è una grande acquisizione per Yamaha - apre Pitt - conosciamo tutti il suo livello e la sua storia. Personalmente passare dall’altra parte del box è eccitante: conosco Jonathan da tanto tempo, e posso contare su un ottimo gruppo di lavoro”.
 
Come è nata questa nuova coppia?
 
“Quando Rea ha scelto Yamaha sembrava dovesse portare con sé Pere (Riba, suo capotecnico in Kawasaki ndr), ma quando questo non è successo mi è stato chiesto di affiancarlo. Ho accettato con motivazione, ma ho voluto assicurarmi che Locatelli avesse una persona valida al suo fianco, come è successo”.
 
Come procede l’adattamento di Rea in sella alla R1?
 
“Ha disputato tante stagioni in sella alla Kawasaki, quindi serve tempo per adattarsi ad un altro mezzo. Si sente però già a suo agio in sella alla R1, anche se ha margine. Dobbiamo unire le sue richieste a quello che possiamo offrirgli, serve tempo”.
 
Quanto è diverso il suo stile di guida rispetto a quelli di Locatelli e Razgatlioglu?
 
“Una similitudine è la bravura di Jonathan in frenata, che forse con la Kawasaki non emergeva del tutto. Frena già come Toprak, o meglio”.
 
Cosa ti ha impressionato di più di Jonathan?
 
“E’ un ragazzo davvero calmo, che non si fa prendere dalle emozioni, ma la cosa che mi ha più impressionato è la sua capacità di fare un giro veloce con qualsiasi assetto, il che ci rende più difficile capire cosa funziona e cosa no (sorride ndr). La sua velocità è innata. Il suo obiettivo è il titolo, al 100%”.
 
Locatelli può crescere grazie alla presenza di Rea?
 
“Avere un campione del mondo nel box può aiutarlo, senza dubbio e sotto tanti punti di vista. Non ci sono divisioni nel box, e la squadra è unita, quindi penso che potrà trarne vantaggio. Andrea è veloce, deve solo credere di più in sé stesso, deve essere convinto di appartenere al gruppo di testa in ogni weekend, non accettando di essere 5° o 6°. La velocità ed il talento ci sono assolutamente”.

Pitt sulla R1 e BMW

Parliamo di moto. I caratteri della R1 e della Ninja sono simili come si pensa?
 
“Vi sono tante differenze in realtà. Con la R1 sente di avere margine in ingresso di curva, d’altronde è un punto forte della moto, così come la possibilità di voltare la moto più velocemente. La sua esperienza passata può permetterci anche di migliorare la nostra moto, del resto avere un pilota che ha guidato altre moto aiuta”.
 
Quando Rea potrà sfruttare del tutto il potenziale della R1?
 
“Il tempo non c’è, dato che nel weekend vi è il primo round. Johnny si sta adattando rapidamente ma gli serve girare: non vuole chiedere troppo alla moto, vuole lavorare in primis su sé stesso. Sarà certamente competitivo a Phillip Island, ma più avanti sfrutterà tutto il potenziale della moto”.
 
La R1 può davvero insidiare la Ducati? Magari grazie al nuovo regolamento.
 
“Onestamente per noi non vi sono state agevolazioni con le nuove regole. Il peso minimo moto più pilota non ci tocca, così come la benzina, quindi la situazione è la stessa di prima”.
 
Ti preoccupa l’ascesa di BMW?
 
“Dipende da cosa dipende l’ascesa. Phil (Marron, capotecnico di Razgatlioglu passato con lui in BMW ndr) conosce bene il suo pilota e sa come metterlo a suo agio, ma la grande differenza in BMW è senza dubbio Toprak. Il test team sta lavorando ovviamente, ma i risultati di vedranno più avanti. Il pilota conta tanto ma non può fare tutto da solo. Toprak in lotta per il titolo? Non saprei, BMW deve restare un mezzo competitivo anche quando le condizioni non sono favorevoli, Phillip Island in questo senso è un ottimo banco di prova, specie per quanto concerne il consumo degli pneumatici”.

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