SBK, Iannone: “La Ducati è la moto della mia vita"

SBK, Iannone: “La Ducati è la moto della mia vita"© GP Agency

Il pilota di Vasto è tornato. Dopo aver svolto i test ci ha raccontato com’è andata, il suo rapporto con Ducati e il suo ritorno alle corse

08.11.2023 14:36

Per quattro anni Andrea Iannone è rimasto lontano dal mondo del motociclismo. Nel 2019 è stato trovato positivo al doping - al drostanolone - e dopo aver scontato la dura squalifica impostagli dalla Wada, ora può tornare alla guida di una moto da corsa. Il pilota di Vasto nel 2024 sarà un pilota Superbike nel team Go Eleven, con cui a fine ottobre ha svolto due giorni di test a Jerez, con la sua Ducati Panigale V4 R.

Com’è nato il progetto del tuo ritorno alle corse?
“L'idea di non tornare ahimè non è mai stata presa in considerazione. È sempre rimasta accesa quella fiamma della velocità e di voler correre. Mi ha accompagnato in tutto il mio percorso fino ad arrivare ad oggi. Credo sia stato fondamentale, aver la forza di continuare ad allenarsi, di continuare a guardare le moto come ancora una fonte di sogno. Per me è sempre stato un sogno quello di guidare le moto da corsa, e lo è ancora oggi che sono diventato un po' più vecchietto”.

Nei test hai siglato un ottimo quinto tempo, te l’aspettavi?
“Io in primis avevo dei dubbi e cercavo delle risposte. I test sono andati molto bene, mi sono stupito, però questo non vuol dire che siamo pronti, che possiamo vincere. È stato un buon buongiorno, ma bisogna restare concentrati e non illudersi. Le corse le conosciamo tutti, non c’è nulla di scontato. Il percorso è lungo e sarà faticoso. Abbiamo scelto tutti di metterci in discussione”.

Iannone e Ducati: un forte rapporto


Torni così alla guida di una Ducati, dopo i quattro anni dal 2013 al 2016 in MotoGP.
“La Ducati è la moto con cui ho vinto la mia prima gara in MotoGP, è la moto con cui ho vissuto l’inferno appena sono arrivato, per poi arrivare all’apice dell’amore. È la moto della mia vita, indubbiamente. Anche le persone che sono in Ducati: ritrovare tante persone con cui ero abituato a condividere determinati momenti, sono cose che mi sollevano”.

Com’è stata la trattativa con la Casa bolognese?
“Il supporto da parte di Ducati è importante. È stato anche importante per questo ritorno. A Misano ho incontrato Gigi Dall’Igna (direttore generale di Ducati Corse). Guardandomi negli occhi mi ha chiesto: “Quanta voglia hai di rimetterti in gioco? Sai che è difficile?” Io ho risposto: “Sì so che è difficilissimo, però mi conosci, sai che se ti dico una cosa farò tutto il possibile per poter mantenere la mia parola”. Non dico che ce la farò, ma che ce la metterò tutta. Da lì abbiamo un po’ iniziato a costruire il tutto. È successo che oggi siamo qui. Oggi sono felice”.

Tutti dicevano che sarebbe stato molto difficile il tuo rientro.
“E io sono d’accordo con loro. Benedetto da Dio credo sia l'espresssione migliore. Difficilmente mi stupisco di qualcosa ed è andata così, in maniera positiva. È sempre faticoso riprendere gli automatismi dopo tanto tempo”.

Dal punto di vista fisico eri pronto?
“Sulla moto ho fatto fatica. Avevo un problema alle braccia. L’ultimo giorno mi prendevo delle pause tra un run e l’altro, stavo nel box almeno venti minuti, perché non riuscivo ad avere la forza che avevo all’inizio del primo giorno. Si usano dei muscoli che vengono usati solo con la moto e quella da corsa ha una spinta e una decelerazione che la moto da strada non ha”.

Le classifiche della Superbike 2023

La lezione imparata da Iannone negli anni di squalifica


Come commenti la Superbike?
“Il livello è molto alto. Le moto sono molto livellate tra loro. Loro hanno dei punti di forza, noi altri. È un piacere e un onore farne parte l’anno prossimo. Gli avversari sono agguerriti. Mi dispiace che non ci sarà Imola in calendario e correre a Vallelunga non sarebbe stato male”.

Quali sensazioni hai avuto in quei test?
“Volevo solo divertirmi. Volevo godermi tutto: l’uscita dal box, il primo giro, il primo run. Non ero neanche emozionato, sotto il casco ridevo, come un bambino ride per le marachelle. So che se c’è questo poi può arrivare tutto il resto. In questo primo test più che la velocità era importante riscoprire queste sensazioni”.

Cosa è cambiato in te in questi anni?
“La consapevolezza che da un momento all’altro possa cambiare tutto. Nella vita questa è una grande lezione. Che magari nessuno veramente la capisce fino a quando non accade. Io di base sono un romantico eterno positivo, perché penso che pensare in questo modo attrae positività. Mi piace pensare così, mi dà energia”.

Ducati oggi è vincente sia in MotoGP sia in SBK, te l’aspettavi?
“Sì, so quanta intensità nel lavoro hanno avuto già dall’arrivo di Gigi. Lavoravano la vigilia di Natale e il 26 dicembre tornavano lì. Hanno spinto tanto per arrivare a quello che è la Ducati oggi”.

Calendario Superbike 2024

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi