Test Jerez, Rinaldi: “La moto è simile a quella di Aruba”

Test Jerez, Rinaldi: “La moto è simile a quella di Aruba”© GPAgency

“Cambia lo scarico ed il comportamento della moto in accelerazione” dice il romagnolo di Motocorsa alla fine della prima metà giornata in Andalusia

 

31.10.2023 ( Aggiornata il 31.10.2023 18:01 )

Prima giornata di test che si chiude anzitempo per i piloti Superbike complice la pioggia scesa prima che scoccasse la metà esatta della giornata. Questo stop anticipato ha dato la possibilità ad alcuni piloti di parlare con i giornalisti ed esprimere le proprie sensazioni con le nuove moto. Tra questi Michael Rinaldi che, come nel 2020, correrà con un team familiare come Motocorsa al posto di Axel Bassani.

La prima giornata è andata bene – esordisce Rinaldi – nonostante abbia conosciuto solo ieri tutti i membri del team, abbiamo mangiato insieme per fare squadra ed oggi siamo scesi in pista. E’ una sensazione molto bella, a me piace questo tipo di approccio alle gare, tanta passione e professionalità. I ragazzi hanno lavorato benissimo, mi sono trovato bene fin da subito, il feeling con la moto è stato incredibile e sono molto contento. Quando torni in un team privato alcune cose non possono essere uguali, a livello tecnico in pista mi sono trovato bene, è la sorella di quella che avevo. Ducati come in MotoGP dà a disposizione dei clienti la stessa moto, questo è quello che ho adesso.”

Test Jerez: Mauri ed il passato da pilota

Ridendo, Rinaldi paragona Cecconi di Aruba e Mauri di Motocorsa: “Cecconi non metteva mano alle moto ma sistemava il server nel box. L’importante è che la moto sia a posto al 100% e Mauri, avendo un passato da pilota, è molto metodico su alcuni aspetti, più che fare il lavoro controlla 10 volte quello fatto dai tecnici per suo scrupolo personale. Questo mi fa molto piacere perché dà il cuore non solo come team manager ma come persona in più nel box.”

Ducati di Motocorsa simile a quella di Aruba 

Il romagnolo parla anche delle differenze tra la moto factory guidata fino a domenica e quella del team Motocorsa. “Più o meno è la stessa moto, cambia lo scarico e di conseguenza il comportamento della moto in accelerazione. Qualcosa di positivo, sono molto contento perché è una bellissima moto. Adesso mi spiego perché Bassani andasse così forte, non ha nulla da invidiare a quella di GoEleven o quella di Barni. Anche Zambenedetti, il capo del progetto Superbike, mi ha confermato che la moto al 95% è uguale, cambiano solo alcuni sponsor personali, qui abbiamo Termignoni mentre Ducati ufficiale ha Akrapovic. In termini di performance è la stessa, salendoci ho confermato le sue parole.” 

Gli obiettivi di Motocorsa alla fine del test

Il pilota Motocorsa spiega gli obiettivi della giornata prima che iniziasse a piovere. “La cosa più importante era verificare che le moto fossero due sorelle, una cosa che abbiamo fatto stamattina con moto 1 e moto 2, il lavoro più importante l’abbiamo completato. L’unica cosa è che lo scarico Termignoni è sprovvisto della valvola che permette di avere più freno motore, cosa che avevo nel team ufficiale. Mauri è stato velocissimo ed anche sul Termignoni avremo a disposizione la valvola e domani la proverò, sono un pilota che ha bisogno di più freno motore. Magari c’è un po’ di lavoro in più da fare per metterla meglio a punto però penso che ce la faremo.”

Motocorsa come GoEleven, 2024 come 2020

Rinaldi torna in un team satellite a distanza di quasi quattro anni dall’ultima volta, quando proprio nel 2020 ha militato con GoEleven. “E’ simile alla situazione del 2020, cambia un po’ perché ci sono altre persone. E’ un team indipendente ma totalmente diverso, devo ancora conoscere bene tutti i meccanici e creare quel clima bello. E’ una situazione indipendente, piccoli sponsor, persone con tanta passione, poco budget e tutto su una unica moto e sul pilota. E’ un’arma vincente soprattutto quando bisogna dare qualcosa in più. Quando dovevo decidere sul mio futuro, ci ho pensato tanto su cosa scegliere e cosa fare. E’ vero che bisogna guardare anche il lato economico, ma dopo 2-3 anni senza risultati ci si spegne dentro. Insieme a Mauri abbiamo trovato la soluzione per far sì che io potessi salire su questa moto contento sia a livello tecnico che in tutto il resto. Ho deciso di continuare con Ducati perché penso di essere meglio che su un’altra moto.” 

Il maltempo a Jerez rovina i piani di Motocorsa

Infine, parla del setting usato per la prima uscita con la Ducati di Motocorsa. “Sono partito esattamente con il mio setting di domenica sia a livello di ciclistica che di elettronica per verificare che le moto fossero uguali. Nel pomeriggio avrei voluto provare qualche setting che il mio capotecnico usava ogni tanto con Bassani perché voleva sapere i miei commenti per il futuro usare qualche cosa che mi potesse essere di aiuto però purtroppo non c’è stata l’opportunità.”

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