Piergiorgio Bontempi, il suocero di Gianmarco Tamberi che correva in WSBK

Piergiorgio Bontempi, il suocero di Gianmarco Tamberi che correva in WSBK© GPAgency

Il neo campione del mondo del salto in alto è da poco meno di un anno sposato con Chiara, figlia dell’hall of famer del mondiale Superbike

23.08.2023 ( Aggiornata il 23.08.2023 13:46 )

Sono stati oltre 2,5 milioni gli italiani che ieri sera sono rimasti incollati davanti alla TV per seguire la finale mondiale del salto in alto che ha visto protagonisti i nostri Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti con il primo che pochi minuti prima delle 22 si è laureato campione del mondo. “Gimbo” è sposato da quasi un anno con Chiara, figlia di uno dei piloti più rappresentativi del mondiale Superbike, Piergiorgio Bontempi.

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Mondiali sfiorati e mondiali conquistati

Sembrava essere una maledizione di famiglia, quel titolo mondiale sfiorato più volte dal suocero che anche Gianmarco ha sempre inseguito senza successo… fino a ieri sera! Si, perché a Budapest l’oro olimpico di Tokyo 2021 e Campione Europeo in carica grazie alla vittoria lo scorso anno a Monaco di Baviera si è finalmente messo la medaglia d’oro mondiale al collo. Tamberi in questo momento detiene contemporaneamente i titoli continentale, mondiale ed olimpico. Almeno fino alla prossima stagione in cui si disputeranno i campionati europei a Roma e l’olimpiade a Parigi.

Piergiorgio Bontempi che di “Gimbo” come detto è il suocero, invece non è mai riuscito a conquistare l’alloro, nonostante lo abbia sfiorato nel 1999 in Supersport. La storia di Tamberi e Bontempi oltre che essere legata da Chiara, figlia di Piergiorgio e moglie di Gianmarco, è molto simile. Se per “Gimbo” l’infortunio alla caviglia a poche settimane dall’Olimpiade di Rio sembrava costagli la carriera, anche il pilota marchigiano dovette risalire da un brutto infortunio prima di vincere. Alla sua settima stagione in Superbike, nel 1998 Piergiorgio si infortunò gravemente, decise così di ripartire dalla Supersport dove conquistò il suo primo successo nel mondiale e sfiorò il titolo iridato. È lo stesso pilota marchigiano a ricordare quella stagione in una nostra intervista nei giorni successivi al successo di Tamberi a Tokyo: “Nel 1998 ebbi un incidente a Laguna Seca dove venni travolto e mi ruppi tutti e due i polsi: radio, urna e scafoide. Per rompersi la caviglia in quel modo, anche lontanamente hai un pensiero: 'Potrò tornare a saltare?' Sono quelle cose che mettono veramente al tappeto un atleta. Tornai a correre non sapendo neanche se ero più capace a tenere una moto. Invece quell’anno rischiai di vincere un campionato del mondo in Supersport, ciliegina sulla torta mancata perché mi ruppi una spalla alla penultima gara”.

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Il primo italiano a vincere la 24h di Le Mans

Bontempi fu uno dei protagonisti della SBK dei suoi albori, riuscendo a centrare tre podi nelle sue prime stagioni nel mondiale. Il primo arrivò nel 1992, alla sua prima stagione da pilota permanente chiudendo terzo in Gara2 nel Tempio della Velocità alle spalle di Fabrizio Pirovano e Raymond Roche. L’anno successivo invece i podi furono addirittura due, il primo ad Albacete ed il secondo nell’ultima gara stagionale ad Estoril, dove conquistò il secondo posto perdendo la volata per solo mezzo secondo, alle spalle nuovamente di Fabrizio Pirovano. Detto del suo passaggio in Supersport dopo l’infortunio del 1998, nella sua miglior stagione iridata, Piergiorgio conquistò il secondo posto alle spalle di Jörg Teuchert ad Albacete ed il terzo gradino del podio a Monza prima di conquistare il suo primo ed unico successo iridato al Nürburgring. Per Bontempi quella purtroppo fu però l’ultima stagione da protagonista nella velocità, tornando sul podio solo in due altre occasioni nel 2001 in sella alla R6 a Valencia e nel 2002 con la Ducati 748 R a Philipp Island.

Contemporaneamente alla carriera nel mondiale SBK, Piergiorgio corse anche diverse volte nell’Endurance diventando nel 1996, il primo pilota italiano a conquistare la 24h di Le Mans in equipaggio con Brian Morrison e Jehan d’Orgeix. Nel 1998 il pilota anconetano tornerà sul podio della classica francese insieme a Gregorio Lavilla e Jehan d’Orgeix sulla Kawasaki ZX-7RR #11 ma a trionfare fu la gemella #10 guidata da Bertrand Sebileau, Igor Jerman e Thierry Paillot.

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