SBK Most, Rea euforico: “La vittoria? Mi ha aiutato il... ginocchio”

SBK Most, Rea euforico: “La vittoria? Mi ha aiutato il... ginocchio”© GPAgency

“In uscita dai box ho cercato di capire la situazione della pista” dice il pilota Kawasaki dopo la vittoria in gara-1, primo centro della stagione

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29.07.2023 16:40

L’ultimo successo di Jonathan Rea in Superbike risaliva a gara-1 di Phillip Island del 2022, un digiuno lunghissimo per un sei volte campione del mondo. In gara-1 a Most, l’alfiere Kawasaki ha messo in pista tutta la sua esperienza e la consapevolezza di non aver nulla da perdere, spingendo dall’inizio con le intermedie e trovandosi in posizione di vantaggio quando tutti gli altri hanno cambiato gomme. Al #65 è bastato poi gestire il margine di 13” per cogliere il successo numero 119 della sua carriera.

Non ho molta esperienza con le intermedie – esordisce Rea – perché non le ho usate quasi mai. L’assetto della moto era molto morbido e sul finale quando la pista si è asciugata ho fatto un po’ più di fatica. Prima di schierarmi in griglia, ho cercato di capire con il ginocchio la situazione della pista; avevo tanto spinning al posteriore ma sapevo che la pioggia non sarebbe durata tanto. Sapevo che se avessi spinto da subito avrei avuto delle possibilità, ma se fossi andato piano le gomme non sarebbero entrate in temperatura e quindi non avrebbero funzionato. Ho spinto subito dall’inizio.” 

Poi aggiunge: “Sono rimasto sorpreso dalla scelta di Bautista, Gardner e Bassani di montare le gomme da Bagnato. Quando ho visto Bassani scappare, sono rimasto calmo sapendo di aver fatto la giusta scelta e che la mia gara sarebbe cominciata di lì a breve. Una volta in testa e con più di 10” di vantaggio sul secondo mi sono detto di non fare cose stupide; quando Razgatlioglu ha iniziato a recuperare terreno su di me, ho provato a rispondergli ma la mia moto forse era settata troppo morbida e si muoveva troppo. Ho cercato di spingere più che potevo ma senza prendermi rischi ed alla fine ho vinto in “scioltezza”.

Sulle scelte prese spiega: “Penso di aver fatto l’unico errore l’anno scorso a Phillip Island quando Bautista ha vinto, aveva l’esperienza della MotoGP per sapere quando montare le slick al momento giusto. Cerco sempre di prendere le decisioni giuste, non quelle rischiose. Ma è sempre difficile, non sappiamo mai come può cambiare il meteo: può venire una forte pioggia o la pista può asciugarsi velocemente rendendo obbligatorio l’uso delle slick. Quando ho visto Bassani entrare ai box pensavo che la sua gara fosse finita e di conseguenza ho portato le intermedie fino alla fine. Sono sempre stato convinto che le intermedie fossero la scelta giusta. Ho solo avuto paura alla curva 13 perché le barriere sono vicine e fare un errore in quel punto è spaventoso.” 

Parlando del finale di gara con le gomme ormai consumate dice: “La moto si muoveva tanto a fine gara, non riuscivo a farla curvare perché la gomma davanti si era surriscaldata. Mi ha sorpreso il fatto di essere rimasto costante con i tempi; a metà gara quando Razgatlioglu stava recuperando, ho cercato di gestire non stressando troppo le gomme.”

Rea: “Dedico la vittoria al mio team”


Jonathan Rea parla dell’ultimo giro e spiega: “Ero incredibilmente nervoso perché qualcuno è caduto e la moto era in mezzo alla pista. Non ho visto la tabella all’inizio dell’ultimo giro e con il pilota caduto è stato un bel problema. Avevo 5” di vantaggio se avessi rallentato per via del pilota a terra sarebbero stati 3, ho cercato di non fare errori. E’ stato un bell’ultimo giro, sapevo che la gara sarebbe stata mia. Una sensazione incredibile vedere la bandiera a scacchi per la prima volta quest’anno. Stiamo riscontrando tante difficoltà quest’anno, ogni opportunità che ci capita o gare particolari come questa le dobbiamo cogliere al volo. Vittoria che si meritano anche i miei meccanici, hanno lavorato duramente quest’anno.

Commentando i rumors di mercato che lo vedono accostato a Yamaha dice: “I rumors restano tali, è così ogni anno. Non ho ancora preso una decisione, parlerò con il mio team e la mia famiglia. Ci sono tante cose da considerare a livello personale.”

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