Spigliato, veloce, genuino: così Axel Bassani sta conquistando il mondo SBK

Spigliato, veloce, genuino: così Axel Bassani sta conquistando il mondo SBK© GPAgency

Da possibile debuttante allo sbaraglio il veneto è divenuto round dopo round un protagonista dentro e fuori dalla pista. Quando la semplicità paga
 

17.07.2023 ( Aggiornata il 17.07.2023 17:53 )

Alzi la mano chi, quando Axel Bassani fu annunciato ai nastri di partenza della stagione 2021 del mondiale Superbike, si sarebbe atteso anche solo la metà dei risultati ottenuti ad oggi dal pilota veneto. Le mani immaginiamo possano essere poche, perché il Bassani che si affacciava alla classe regina delle derivate dopo stagioni difficili, con il ritorno forzato al CIV ed un 2020 nell’europeo Supersport non particolarmente entusiasmante.
 
Ma il bello del motociclismo è anche questo: la capacità di sorprendere. Non vogliamo compiere paragoni esagerati, ma qualcuno si sarebbe atteso Fabio Quartararo campione del mondo MotoGP dopo i suoi anni in Moto2? No. Allo stesso modo, con le dovute proporzioni, Bassani ha colto risultati che nessuno si sarebbe atteso. Merito di un talento cristallino, del quale in passato si erano visti alcuni sprazzi, e merito della perfetta situazione tecnica ed ambientale.
 
Il team Motocorsa di Lorenzo Mauri infatti ha rappresentato il paradiso per Bassani, una struttura dove crescere passo dopo passo, con le fattezze a tratti di un team, impegnato a ricercare anche quell’ultima modifica per guadagnare un decimo, a tratti famiglia, dove sentirsi libero di esprimersi.

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E proprio questa libertà di espressione è l’altro segreto della popolarità di Axel. Perché per piacere al pubblico essere veloci non basta, specie nell’epoca dei social. Serve anche avere il giusto carattere, in grado di bucare lo schermo, o essere semplicemente sé stessi. Quest’ultimo è il caso di Bassani, che in fin dei conti non fa nulla di eccezionale fuori dalla pista, tranne essere sé stesso.
 
Un concetto traducibile ad esempio nel dire quello che si pensa: non per forza una frase ad effetto, ma certamente un pensiero reale, genuino, senza filtri. Bassani piace perché spontaneo, quasi come un pilota di un’altra epoca. Del resto è stato lui - nell'intervista realizzata sole poche settimane fa - a dirci “Per come vivevano ed affrontavano le gare mi sarebbe piaciuto correre a fine anni ’80 o inizio ’90. Le moto erano già dei mezzi di grande valore, ma capitava ancora di vedere i piloti stesi nel box o impegnati a dare una mano. Tutti andavano via con i loro camper, o dormivano in furgone come ho fatto io. C’era l’agonismo ma era come trovarsi con degli amici: ci si batteva ma poi si era tutti amici come prima”.
 
Spigliato, veloce, genuino. Questi sono i tratti distintivi di Bassani, che nella torrida domenica di Imola ha accarezzato davvero per la prima volta il sogno di cogliere il suo primo successo in Superbike, dopo aver dovuto mandare giù il boccone amaro della mancata chiamata nel team Ducati Aruba, bramato senza troppi giri di parole a più riprese.
 
Per non parlare del botto di Barcellona, che avrebbe potuto – vedi Garrett Gerloff ad Assen nel 2021 – farlo cadere in una pericolosa spirale negativa. Nulla di tutto questo invece, e le tribune di Imola accesesi per lui valgono più di tante parole. Non possiamo dunque che sperare che continui così Axel da Feltre, all’interno di una pattuglia italiana in Superbike sempre più in grado di farci divertire.

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