SBK: verso l'elitè della categoria: il primo step di Danilo Petrucci

SBK: verso l'elitè della categoria: il primo step di Danilo Petrucci© GP Agency

A Donington il ternano ha conquistato il primo podio della sua avventura in Superbike, risultato raggiunto al sesto round

06.07.2023 ( Aggiornata il 06.07.2023 17:44 )

Il terzo posto conquistato nel round inglese di Donington potrebbe aver tracciato una linea dal quale far iniziare un nuovo capitolo per Danilo Petrucci. Sul tecnico e complesso circuito inglese il pilota ternano ha dimostrato per la prima volta in stagione, quella competitività che, in fondo, ci si aspettava (e ci si aspetta) dal momento del suo approdo nella massima serie delle derivate di serie. Al sesto round della stagione Petrucci ha dimostrato una compattezza tecnica ed una velocità da primi della classe, dapprima sfiorando il podio già in Gara 1, per poi finalmente agguantarlo nella seconda manche, togliendosi inoltre la soddisfazione di compiere il sorpasso decisivo sul sei volte campione del mondo, Jonathan Rea. Già nelle ultime uscite l'ex pilota della MotoGP era apparso sempre più maturo tecnicamente parlando nei confronti di una categoria con la quale il colpo di fulmine non è scoccato in maniera così naturale. Tuttavia, la consueta, rinomata ed efficace attitudine resiliente del pilota del Team Barni, alla fine ha prodotto quelle che ad oggi sembrano delle basi più che solide per il prossimo futuro.

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Cuore e coraggio: le sfide vinte da Danilo Petrucci

Il palmarès del ternano parla chiaro, riferendosi ad uno dei piloti italiani più talentuosi degli ultimi anni, tanto da riuscire a vincere nella classe regina del motomondiale, la MotoGP, in due GP: a Le Mans nel 2020 e al Mugello nel 2019. Quest'ultima gara rappresenta il miglior biglietto da visita del pilota italiano, che in sella alla Ducati del team ufficiale ebbe la meglio al termine di una bagarre da antologia su Andrea Dovizioso e Marc Marquez, allora i due piloti migliori del mondo, su una pista notoriamente tra le più complesse da interpretare e gestire. Un risultato del genere, dal punto di vista non solo sportivo, ma anche di status e consapevolezza di sè, non è certo di comune risonanza, e un talento di questo tipo, non poteva che essere destinato a sbocciare anche in Superbike.

Le qualità teniche di Petrucci conseguono a quelle umane, caratterizzate da una passione pura e da un animo gentile che si riflette anche in una comunicazione particolarmente schietta e trasparente, quasi "old school". Il percorso che ha portato Petrucci in Superbike non è tra i più canonici ma è figlio di una versatilità per certi versi strabiliante che siamo convinti possa portare i suoi frutti in modo ancor più incisivo anche in Superbike. Lo dimostrano le esperienze nella Dakar, dove riuscì a vincere anche una tappa (primo pilota della storia in grado di vincere una tappa della Dakar e una gara della MotoGP) e nel MotoAmerica, dove nella passata stagione divenne vice-campione nell'anno da rookie.

Dove può arrivare il ternano

L'attuale sfida rappresentata dalla Superbike ha tutte le carte in regola per essere vinta o quantomeno affrontata con ambizioni importanti, dal momento che, inoltre, rappresenta probabilmente il contesto perfetto per il ternano, che se dopo sei round è riuscito ad inserirsi tra i primissimi, tanto da conquistare il primo podio, può lecitamente sognare qualcosa di ancora più grande. Adesso, gli obiettivi futuri del pilota Barni non possono che guardare al gradino più alto del podio. Nel suo percorso di crescita all'interno del mondo SBK, Petrucci sta velocemente ricucendo il gap dai compagni di marca, sia Axel Bassani, che soprattutto Michael Rinaldi, in sella a quella moto ufficiale che il ternano potrebbe puntare nel prossimo futuro.

In virtù della sua più che positiva lunga parentesi in MotoGP, concettualmente non è inverosimile accostare Petrucci all'attuale dominatore del campionato, Alvaro Bautista, riferendoci ovviamente ad un discorso a lungo termine basandoci sulla certezza della notevole quantità di talento da sempre attribuitagli. Il ternano dà l'impressione di essere ancora al 50% del suo massimo potenziale, tanto a causa di uno stile di guida che dev'essere perfezionato relativamente ad una moto molto diversa dai prototipi MotoGP, quanto per una gestione delle manche ed in generale del week-end di gara che sta passando un'inevitabile fase d'adattamento e apprendimento.

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