Toprak striglia i giapponesi: "Devono migliorare le loro moto o Ducati vincerà per anni"

Toprak striglia i giapponesi: "Devono migliorare le loro moto o Ducati vincerà per anni"

Il turco della Yamaha ha invocato a gran voce modelli nuovi per contrastare lo strapotere italiano

01.07.2023 18:44

Nella SBK attuale si sta ripetendo a piè pari quanto sta accadendo in MotoGP, ovvero Ducati straripante e le giapponesi ad arrancare. Non è un caso che team come Puccetti, Pedercini ed Orelac (che gestisce una Panigale V2 in SS) vogliano smarcarsi da Kawasaki, consci che da Akashi modelli nuovi di ZX-10R non ne usciranno a breve termine. 

La situazione ad Iwata non è troppo dissimile da quanto succede ad Akashi, è vero che Razgatlioglu è il primo avversario di Bautista e Locatelli è sempre in top 5, ma è altresì vero che le due R1 del team GRT e quelle di Ray e Baldassarri stanno arrancando, segno che anche il progetto della Casa dei Tre Diapason è piuttosto datato ed i team fanno del loro meglio con quello che hanno.

Honda ha il progetto più nuovo di tutte ma la sua situazione non è tanto dissimile da quella delle sue “sorelle”, paradossalmente va più forte la controparte EWC (8h di Suzuka 2022, Mondiale EWC 2022, 24h di Le Mans 2023) che non quella SBK. 

Le concessioni ad Honda e Yamaha in MotoGP, attuabili in SBK?


In MotoGP per aiutare i nuovi costruttori (KTM, Aprilia e Suzuki) o chi era in difficoltà (Ducati nel 2013-2014) Dorna si è inventata il sistema delle concessioni che non erano nient’altro che più test, più motori, più benzina e più gomme per far colmare il gap con Honda e Yamaha e raggiungere un buon livello di competitività. Adesso che in difficoltà ci sono Honda (ultimo titolo nel 2019, 3 vittorie nel 2021, 1 vittoria nel 2023 con Rins) e Yamaha (ultimo titolo nel 2021), Dorna sta pensando di mettere mano al regolamento delle concessioni e aiutarli per salvare la faccia al campionato. 

Un sistema come quello della MotoGP non è applicabile alla SBK in quanto non tutte le squadre hanno possibilità di fare tanti test durante l’anno, i motori sono contingentati così come le gomme. In SBK viene introdotto un sistema di super concessioni che permette alle squadre regolazioni più ampie di alcune parti della moto, come per esempio il cannotto di sterzo, o intervenire sul telaio e lavorarci durante la stagione. Inoltre, c’è anche il famoso algoritmo dei giri motore che vengono tolti e ridati a seconda delle situazioni. Ducati, dopo i 250 giri persi nel 2019, ne ha persi 250 anche quest’anno mentre a Kawasaki ne sono stati dati 250.

L’appello lanciato da Razgatlioglu


Nonostante il contratto con BMW per il 2024, il turco fino a fine stagione è ancora un pilota Yamaha e quindi ha tutto l’interesse del mondo di chiedere una mano ai giapponesi per evitare un dominio di Ducati nei prossimi anni, sia in MotoGP che in SBK. 

In particolare, il numero 54 ha detto: “Ducati vincerà per molti anni, i costruttori giapponesi devono migliorare le loro moto. Il livello di Ducati è molto alto e noi proviamo a stare al passo perché ci siano belle gare; non c’è bilanciamento nelle prestazioni oggi, non so in futuro cosa succederà. Non è solo un problema qui in SBK ma anche in MotoGP.”

Razgatlioglu debrief gara-1

Verrà raccolto il suo appello o resterà inascoltato il buon Razgatlioglu? Ai posteri l’ardua sentenza…

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