SBK, Razgatlioglu l'uomo degli azzardi: pagherà anche questa volta?

SBK, Razgatlioglu l'uomo degli azzardi: pagherà anche questa volta?© GPAgency

Se nel 2019 la scelta di lasciare Kawasaki fu un rischio, quella di approdare in BMW è un salto nel buio. Storia di un pilota capace di sorprendere sempre

24.05.2023 ( Aggiornata il 24.05.2023 16:40 )

Funambolico e sorprendente Toprak Razgatlioglu lo è sempre stato: in pista certamente, ma anche fuori. Non stiamo parlando degli stoppie con gli scooter o di acrobazie, quanto dei suoi azzardi in termini di scelte per il futuro, spericolati – in certi casi – esattamente come i numeri da rodeo che puntualmente realizza in sella.
 
La scelta di indossare i colori BMW nel 2024 infatti è solo l’ultima delle scelte sorprendenti del turco, da sempre consigliato – e guidato – dalla mano esperta di Kenan Sofuoglu, mentore di tutti i piloti della nuova scuola turca che sta ben figurando sia nel paddock SBK – in primis – che in quello MotoGP. Ma andiamo con ordine.

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2019: La fuga da Kawasaki e l’approdo in Yamaha

Come detto l’approdo in BMW è il secondo grande cambiamento nella carriera in top class di Toprak, dopo quello attuato nel corso della stagione 2019, quando il turco decise di lasciare la Kawasaki ed il team Puccetti in favore di una sella nel team ufficiale Yamaha.
 
Una scelta che valutata oggi può essere giudicata positivamente, ma che all’epoca dei fatti poteva sembrare tutt’altro che scontata. Parliamo del resto dell’ultima stagione titolata di Jonathan Rea e Kawasaki, con la casa di Akashi già – sulla carta – in cerca un degno successore del suo capitano Rea. Un capitano che sarebbe potuto essere tranquillamente Razgatlioglu, capace di vincere la sua prima manche in SBK proprio con la ZX-6R del team Puccetti, se solo non vi fosse stata quella “maledetta” 8 ore di Suzuka.
 
La decisione di lasciare Kawasaki infatti arrivò principalmente “di pancia”, nei giorni successivi ad una 8 ore dove la casa di Akashi decise – per ragioni principalmente tecniche – di lasciare in panchina il turco per tutta la corsa, affidando quest’ultima a Rea e Leon Haslam, gli altri due portacolori della formazione. Una 8 ore dove Kawasaki vinse la corsa, ma perse Toprak.

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Il film si ripete: dalla certezza Yamaha al rebus BMW

Arriviamo ora al presente, con il recente annuncio della fine – al termine del 2033 - del matrimonio tra Razgatlioglu e Yamaha ed il contestuale approdo di Toprak in BMW. Una rottura meno fragorosa rispetto a quella passata, ma comunque tutt’altro che pronosticabile. Eliminata per un attimo V4R del resto la R1 si sta confermando la migliore moto in griglia, senza dimenticare il titolo mondiale conquistato da Toprak proprio insieme alla casa di Iwata.
 
I pochi miglioramenti dal punto di vista tecnico, i commenti tutt’altro che positivi arrivati dai vertici Yamaha dopo il test con la M1 a Jerez e – pare – un’offerta economica insufficiente hanno convinto Razgatlioglu a cambiare, compiendo un vero e proprio salto nel vuoto. Questo infatti rappresenta BMW al momento, dato che nonostante l’arrivo della nuova M1000RR i risultati continuano a latitare, nonostante un pilota dal curriculum importante come Scott Redding.
 
La domanda sorge dunque spontanea: questo nuovo azzardo made in Razgatlioglu pagherà? Difficile ad oggi aspettarsi i risultati del primo tentativo, ma siamo pressoché che BMW non lesinerà in termini di investimenti nel prossimo futuro, per accontentare il suo nuovo e talentuoso nuovo acquisto.

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