Locatelli, pezzo pregiato del mercato SBK: rimarrà in Yamaha o...?

Locatelli, pezzo pregiato del mercato SBK: rimarrà in Yamaha o...?© GPAgency

Andrea è terzo, miglior italiano della classifica a due round completati. Il contratto con Iwata scade a fine stagione e, come spiegato dal manager Yuri Danesi, il tavolo è carico di proposte

08.03.2023 ( Aggiornata il 08.03.2023 09:47 )

Il Loka, ovvero, nickname mediante il quale riconoscere Andrea Locatelli. Nato ad Alzano Lombardo il 16 ottobre 1996, il pilota del team Pata Yamaha Prometeon sta disputando la terza stagione SBK di fila e, a seguito dei round di Phillip Island e Mandalika completati, ricopre il terzo posto della classifica generale. Con già tre podi all'attivo, le sue quotazioni personali giocano al rialzo.

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 Quarantadue anni, barbuto, bergamasco. Soprattutto, amico di Andrea, che segue nelle vesti di manager sin dai tempi del Motomondiale. Se c'è una persona che conosca caratteristiche tecniche e personali del Loka, questo è Yuri Danesi, qui ai nostri microfoni, come già fatto qualche tempo addietro: "Sì, collaboriamo ormai da ormai tantissime stagioni" spiega "e io lo faccio alternando il mio lavoro principale, ovvero, ingegnere di pista per i caschi Stilo in Formula 1. Combinare le due attività è impegnativo, ma appassionante".

Quattro e due ruote, prototipi e derivate di serie per lui, che racconta: "Ovviamente, la massima espressione tecnologica rimane la Formula 1, che attira enormi bacini di pubblico, ma anche la SBK è molto interessante. Il campionato è in crescita continua, propone un altissimo livello agonistico e prestazionale. Le Case sono presenti, fattore davvero importante".

A proposito di Case, il manager svela un dettaglio significativo: "Ho ricevuto e continuano ad arrivarmi richieste per Andrea. Anzi, richieste di Andrea, perché diversi Marchi vorrebbero schierarlo nelle prossime stagioni. Sebbene poco apprezzi il sistema di mercato che cominci così presto, capisco: al fine di programmare tutto, occorre muoversi in tempo. Parliamo di un pilota giovane, dotato di un gran polso e di un immagine positiva. Chiaramente, in tanti lo vorrebbero. Ciò accresce le possibilità di carriera e le chance di concauistare più trofeo possibili".

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 Titolato Supersport edizione 2020, il Loka arrivava da anni di Motomondiale. Come scritto, Yuri si trovava già al fianco del suo pilota: "Seppur ricche di ostacoli e imprevisti, abbiamo vissuto stagioni bellissime, cariche di significato e portatrici di utili esperienze. In Moto3 sono anche arrivati due podi, risultato possibile pure in Moto2, non centrato per diversi motivi".

Con la Yamaha R6 Andrea ha recuperato tutto: "Più che altro - sempre Danesi - ha portato nel paddock delle derivate un metodo di lavoro e una preparazione dal diverso metodo. Locatelli è stato il primo dell'ondata di piloti proveniente dai prototipi a far decollare le categoria di mezzo delle derivate. Come visto, ha poi meritato il passaggio in SBK".

Sempre con Iwata, che il tecnico della Stilo ringrazia e valorizza: "Nel 2021 ci hanno messo subito a disposizione un pacchetto Factory, ossia, moto ufficiale, squadra top, ingegneri e personale di prim'ordine. Infatti, sono e siamo molto riconoscenti nei confronti di Yamaha, che resta la nostra priorità. Dobbiamo valutare attentamente le proposte sul piatto, perché il Loka fa di questo sport un mestiere. Oggi non è facile poter correre da professionista, sicché riconosco quanto datoci dai tre diapason. Però, ripeto: analizzeremo le singole opportunità, pensando al presente e, soprattutto, al futuro".

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