Superbike: salvate il soldato Jonathan Rea

Superbike: salvate il soldato Jonathan Rea© GPAgency

L’alfiere Kawasaki è sempre più “one man show” nel confrontarsi con Ducati e Yamaha che portano più piloti in lotta per podio e vittoria. Da Akashi arriverà un aiuto?

21.02.2023 ( Aggiornata il 21.02.2023 15:27 )

Cos’hanno in comune Jonathan Rea e Fabio Quartararo ma anche lo stesso Marc Marquez? A parte le moto “poco” competitive (Kawasaki ha 10 anni ma riesce a tenere testa alle più moderne Yamaha e Ducati), il fatto di non avere dei compagni di squadra o quantomeno averli ma che non hanno portato molto alla causa (Lowes, Morbidelli, Lorenzo prima e Pol Espargarò dopo) e quindi si trovano nello scomodo ruolo di “one man show” contro gli avversari che portano più moto in zona podio.

Da quando Tom Sykes (l’unico in grado di interpretare al meglio il ruolo di “guardaspalle” di Rea) ha lasciato Kawasaki per sposare la causa BMW, dalle parti del team KRT non sono riusciti a trovare il compagno di squadra ideale per Johnny che fosse in grado di fare il lavoro sporco per la squadra e portare via punti agli avversari in caso di giornate “no” del capitano.

Né l’Haslam del 2019 e né tantomeno il Lowes del triennio 2020-2022 sono riusciti ad essere incisivi quanto il loro connazionale Sykes e raccogliere quei risultati che potevano risultare preziosi per Kawasaki al fine di mantenere la leadership in entrambe le classifiche, piloti e costruttori. 

I perché di queste difficoltà di Kawasaki sono presto detti, vediamoli.

Leon Haslam & Toprak Razgatlioglu


Nel 2019, tra squadra e marca, Jonathan Rea aveva due compagni di tutto rispetto ed assoluto talento come l’inglese ed il turco. Sarebbe stato uno squadrone imbattibile sulla carta ma la realtà dei fatti ha detto tutt’altro: l’inglese, al netto dei 6 podi, ha chiuso solamente settimo in classifica ed è parso comunque in difficoltà sia nel confronto interno con il campione in carica che in quello con lo scatenato pilota turco, nuovo astro nascente della Superbike e capace di battere proprio Rea nelle ultime gare stagionali.

Nei desideri di Kawasaki doveva essere Razgatlioglu il compagno di box di Rea nel 2020. Sofuoglu, suo manager, però, non la pensava esattamente come i vertici di Akashi specie dopo la 8h di Suzuka 2019 vinta da Kawasaki nella quale Toprak nemmeno scese in pista per gli stint di gara ma solo nei turni di prove. Kenan e Puccetti infuriati e Toprak che firma per Yamaha con “buona pace” di Kawasaki e di Rea.

Alex Lowes


 

Nel 2020 dalla Yamaha arriva l’inglese Alex Lowes, gemello di quel Sam campione Supersport 2013 davanti alla Leggenda della categoria Kenan Sofuoglu. Le premesse sono buone: all’esordio con Kawasaki centra il secondo posto in gara-1 e la vittoria in gara-2 a Phillip Island ma poi si rivela un fuoco di paglia. Coglie altri due podi in Francia e chiude sesto in campionato mentre Rea centra il sesto mondiale consecutivo. Nel 2021 inizia bene con i tre podi di Aragon ma è un’altra illusione: altri due podi e P8 alla fine. Lo scorso anno ha chiuso sesto con ancora quattro podi all’attivo ma in mezzo a risultati decisamente altalenanti.

La fiducia nel box Kawasaki a Lowes è a tempo. L’inglese, infatti, ha il contratto in scadenza al termine di questa stagione e se vuole stare ancora in Superbike al fianco di Rea deve darsi da fare ed aiutare seriamente il suo compagno di box, ora che Ducati ha una moto ancora più veloce della V4R precedente e Yamaha ha aggiunto altre armi al team ufficiale.

Cosa farà Kawasaki?


E’ quantomeno logico che Kawasaki debba prendere una decisione entro questa stagione per garantire a Jonathan Rea un compagno di box che sia al suo livello o quantomeno vicino per poter portare più armi nella battaglia contro Ducati e Yamaha e non lasciare il nordirlandese perennemente da solo (pur cavandosela egregiamente, va detto) a perorare la causa di Akashi nel Mondiale.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi