SBK Indonesia, Rea: "Per un attimo ho pensato di poter stare con Toprak, poi è sparito"

Podio doveva essere, e podio è stato. Si può riassumere così Gara 1 per Jonathan Rea, che dopo un venerdì molto difficile aveva la missione di ritrovarsi tecnicamente e tentare di ottenere il massimo in gara, obiettivo raggiunto con la terza piazza finale.
 
“In Superpole sono riuscito a mettere insieme un giro che mi è valso la 2° posizione, ma non mi aspettavo di vedere Toprak a lungo in gara – il commento di Rea -  anche se dopo quattro o cinque giri ho anche pensato di poter stare con lui. Purtroppo quando l’aderenza delle gomme è calata ho iniziato a soffrire: ero preoccupato per l’anteriore, ma in realtà a penalizzarmi in confronto agli altri è stato il posteriore”.
 
Quanto è stato difficile guidare con solo un metro di linea pulita?
 
“Ieri abbiamo provato ad usare un assetto per ovviare a tale problema, ma la moto era instabile e nervosa. Così oggi sono tornato all’assetto base, e le cose sono migliorate: rispetto a ieri ho sentito più margine, ma resta un tracciato disastroso. Abbiamo visto tante cadute solamente perché si è usciti di centimetri dalla linea ideale. Si sapeva che avrebbero riasfaltato dopo la MotoGP, ma hanno finito due settimane fa: se la pista fosse stata preparata meglio si sarebbero evitate tante cadute. Quest’anno ci sono meno pietre, ma tanta sporcizia”.

Rea: "Non mi serve vincere per avere motivazione"

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Quanto sarebbe importante psicologicamente vincere una gara da qui a fine anno?
 
“Certamente sarebbe bello, ma non mi serve come ulteriore motivazione. Sappiamo come stanno le cose e stiamo lavorando, consapevoli che dobbiamo crescere perché Ducati e Yamaha stanno facendo meglio”.
 
In Superpole Race le cose potrebbero cambiare?
 
“La gara sprint è sempre diversa, in primis perché non devi pensare alle gomme, quindi sì. Potrei usare le stesse gomme utilizzate in Gara 1, dato che la SCX si consuma troppo rapidamente”.
 
Cosa hai pensato quando hai visto il tempo di Razgatlioglu in Superpole?
 
“Ha fatto un giro incredibile. Personalmente ho guidato con un pizzico di margine, consapevole che se fossi uscito dalla linea sarebbe stato un problema, ma lui ha fatto davvero la differenza”.

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