Phillip Island, 27 ottobre 1996: il titolo di Corser con Ducati

Phillip Island, 27 ottobre 1996: il titolo di Corser con Ducati© GPAgency

L'australiano vinse con la 916 nella pista di casa, per un primo alloro personale ad anticipare il mondiale vinto con Suzuki nel 2005

27.10.2022 ( Aggiornata il 27.10.2022 17:52 )

Ma quanto bello è sentirsi, ogni tanto, malinconici?! Parecchio, soprattutto se certi momenti sono stati vissuti di persona. La macchina del tempo oggi ci riporta al 1996, datato 27 ottobre. Esattamente 26 anni orsono, a Phillip Island un australiano veniva incoronato campione del mondo SBK. Lui era - ed è -Troy Corser.

Doppietta di Gobert, ma titolo di classe a Corser. Slight a bocca asciutta

Tra i curvoni veloci e insidiosi di Phillip Island, la Siberia. Il nome spiega quanto, a volte, lì sia facile perdere l'avantreno in percorrenza, perchè la temperatura dell'asfalto è spesso fredda, comunque al di sotto dei valori registrati nelle altre pieghe.

Chiedetelo ad Aaron Slight, scivolato malamente mentre provata il tutto per tutto. Il neozelandese e la Honda RC45 super ufficiale, con tanto di adesivo HRC in bella vista, si sono ritrovati nelle vie di fuga, anche perché sollecitati da un certo Anthony Gobert, fenomenale e pazzo come un cavallo, a bordo della Kawasaki Ninja. A proposito, sul podio salì due volte un ulteriore tipino rock and roll: Colind Edwards.

Invece, tinto di rosso nei capelli, il conduttore della Verdona siglò doppietta, Slight arrivò una volta al traguardo su due manche disputate, Corser ebbe altrettanti problemi: Troy centrò un gabbiano in Gara Uno, rompendo iil plexiglass della sua Ducati e rimanendo a quota zero. Meglio per lui il terzo posto del pomeriggio, con relativi punti pesantissimi.

Troy e Ducati in primis, Troy e Suzuki in seconda istanza

Già che ci siamo, vi deliziamo con ulteriori brevi ricordi e bellissime foto accessorie. Come sapete, Corser corse (Ops, non è colpa nostra, giuriamo) in SBK con diversi Marchi. Ducati, Aprilia, Petronas, Suzuki e Yamaha, Anzi,  Troy ha guidato pure la BMW, casa di cui è oggi testimonial.

Fantastico, ma soffermiamoci su due punti, passando un attimo dalla parentesi 500 Grand Prix: l'esperienza 1997 fu breve, giusto qualche gara, poi basta. Il rapporto con i due tempi, la YZR e la squadra durò pochissimo, per motivi di adattamento - non ebbe tempo di crescere - ed economici.

L'australiano tornò all'ovile, e fece bene: podi e vittorie qua e là, Superpole spesso e volentieri, però lo scatto in cui è raffigurato qui sopra dice che in sella alla GSX-R della squadra Alstare Corona capitanata da Francis Batta costituiva un tutt'uno. Infatti, bissò la corona già calzata 9 anni prima.

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