SBK: Bautista e la V4R nell’occhio del ciclone, troppo superiori?

SBK: Bautista e la V4R nell’occhio del ciclone, troppo superiori?© GPAgency

A Portimao più che in altre piste si è vista una maggiore efficacia della Ducati rispetto a Yamaha e Kawasaki, con Razgatlioglu che ha chiesto un taglio di giri per l’anno prossimo

11.10.2022 16:09

La vittoria in gara-2 a Portimao, numero 12 in stagione per Bautista, ha riacceso le polemiche intorno alla coppia rossa che si sta avvicinando a grandi falcate verso il tanto agognato mondiale piloti che manca da ben 11 anni. Polemiche accese dal suo rivale principale, Toprak Razgatlioglu, secondo al traguardo, che afferma che servirebbe un taglio di giri alla V4R per l’anno prossimo per bilanciare la situazione. 

Ingresso in SBK e penalizzazione


Da quando Bautista e la V4R sono entrati in Superbike nel lontano 2019, attorno alla nuova accoppiata pronta a spodestare Rea dal trono delle derivate di serie se ne sono dette tante e di tutti i colori: “è una MotoGP”, “regolamento fatto apposta per Ducati”, “Bautista è avvantaggiato” e così via.

Le lamentele sono arrivate subito dopo i primi round del 2019 e, come da regolamento, al quarto round Bautista e la Ducati sono partiti con 250 giri in meno rispetto agli avversari e, nonostante ciò, le vittorie sono comunque arrivate in serie, segno che anche con un minimo quantitativo di giri in meno la moto non ne risentisse troppo riuscendo a compensare da altre parti del motore.

2022: anno nuovo e nuove lamentele


Dopo due anni di “tregua” con Redding in sella alla V4R, il ritorno di Bautista in Ducati al posto dell’inglese ha fatto sì che tanti tirassero fuori i mantra di tre anni prima su motore, regolamento e peso dello spagnolo. Nessuna lamentela pesante fino al round portoghese quando, sul dritto di Portimao, Bautista ha fatto vedere di che pasta è fatta la V4R, con Kawasaki e Yamaha letteralmente sverniciate già all’inizio del rettilineo uscendo dalla scia offerta dalle due moto.

C'è da dire che a favore dello spagnolo gioca l'essere più basso e più leggero rispetto a Rea e Razgatlioglu, ciò comporta un guadagno extra di velocità oltre al fatto di uscire fortissimo dall'ultima curva del tracciato. Inoltre la Ducati grazie al V4 ha una erogazione diversa rispetto alle altre moto (Kawasaki e Yamaha, le avversarie di questa stagione) che, su qualche tracciato, consente di montare rapporti del cambio leggermente più lunghi senza penalizzare troppo l'accellerazione. Altro punto a favore dello spagnolo rispetto ai suoi compagni/predecessori in Ducati (Davies e Redding) e gli avversari (Razgatlioglu e Rea) è lo stile di guida particolare: lo spagnolo fa scorrere molto la moto, frena molto prima per entrare forte in curva portando quindi tanta velocità di percorrenza.

Questa cosa non è andata giù al campione in carica Razgatlioglu che nelle interviste alla stampa post gara-2 ha tuonato: “Il prossimo anno dovrebbero bilanciare le prestazioni, Ducati è troppo veloce. Per il bene della Superbike dovrebbero ridurre le prestazioni della moto”. Il turco ha ragione a lamentarsi ma "omette" che la sua R1 nel guidato è decisamente migliore della V4R dello spagnolo, lo si nota nella percorrenza delle curve strette.

Parole di Razgatlioglu, che comunque nel weekend ha portato a casa due vittorie su tre, che passano come una richiesta a FIM e Dorna di togliere giri motore alla V4R affinché venga rallentata quel tanto che basta per rendere i sorpassi un po’ più difficoltosi in rettilineo a Bautista.

Cambiano dunque gli attori ma non cambia la lamentela e l’oggetto della lamentela, la Panigale V4R. La domanda alla base di tutto è: è corretto “castrare” la moto più veloce del momento per bilanciare il campionato? Non sarebbe invece più corretto ripristinare tutto ad inizio 2019 con le moto e i loro giri motore originali all'atto dell'omologazione? Considerando che prima dell’avvento della V4R anche la Kawasaki di Rea è stata castrata ed all’inizio del 2021 ha perso ulteriori 500 giri per la questione del motore fatto passare per nuovo ma che nuovo non lo era.

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