Tra i saliscendi portoghesi Alvaro può replicare quanto fatto a Barcellona, ma occhio ai colpi di coda di Toprak e Rea. Curiosità per Gagne
Come chiudere al meglio la stagione europea della Superbike se non con le montagne russe di Portimao? Esatto, probabilmente non c’era modo migliore. Questo fine settimana infatti le derivate fanno tappa in Portogallo, per un altro capitolo di una delle stagioni più avvincenti dell’ultimo periodo.
Il tema principale è ovviamente uno: qualcuno è in grado di fermare Alvaro Bautista? Una domanda alla quale forse si poteva avere una risposta dopo il trittico di round formato da Donington, Most e Magny – Cours, ma che dopo la dominante prova offerta a Barcellona dallo spagnolo sembra davvero non avere una soluzione.
Alvaro dal canto suo ha fatto nelle ultime settimane esattamente quello che si era prefissato: difendersi nei round meno adatti alla V4R, per poi raccogliere il massimo appena possibile, vedi il Montmelò. Portimao è un altro tracciato cerchiato in rosso per Bautista e Ducati, binomio già molto veloce nei test svolti durante l’inverno, quindi è nuovamente lecito aspettarsi un Alvaro in versione fuggitivo.
Questo anche in virtù della situazione attuale in cui sembrano versare Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea, veloci ma senza delle reali armi per contrastare il rivale in rosso. Il turco – ora a -59 da Bautista - a Barcellona ha mancato per la prima volta in stagione il podio in due delle tre gare previste, a causa sia dell’eccessiva usura delle gomme che di una mancanza di velocità, alla quale è obbligatorio cercare di ovviare già in Portogallo.
Ancora più difficile forse la situazione di Rea, a secco di vittorie da 15 manche e molto più incline all’errore rispetto al passato, a testimonianza di come rincorrere constantemente l’attuale binomio Bautista – Ducati possa esasperare anche un campione di costanza ed intelligenza come il nordirlandese, che spera di avere trovato una soluzione ai suoi problemi nei test svolti ad Aragon il mercoledì successivo al round catalano.
SBK, Gardner più Aegerter: il 2023 può essere l'anno del team GRT
Link copiato