SBK, Razgatlioglu sul "luogo del misfatto" di Magny-Cours 2021

SBK, Razgatlioglu sul "luogo del misfatto" di Magny-Cours 2021© Toprak Razgatlioglu

Toprak è seduto sulla zona verde che gli causò la penalizzazione e la vittoria ceduta a Rea: il campione turco pensa ancora all'anno scorso, brutto segnale per gli avversari, perché indice di come se la sia legata al dito

09.09.2022 ( Aggiornata il 09.09.2022 09:43 )

Potrebbe sembrarvi uno scatto inutile, non lo è affatto. Toprak Razgatlioglu è comodamente seduto sulla pista di Magny-Cours, e se la ride compiaciuto. Anzi, il turco non poggia il fondoschiena e i piedi sul tracciato, osservate il dettaglio: il campione del mondo si trova sul "verde", la zona che delimita la via di fuga. Che ci fa lì l'asso della SBK?

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In Francia successe questo: In uscita di curva e piena accelarazione, il numero 54 toccò con le ruote della sua Yamaha il pezzo verde, ma davvero di poco. A dir la totale verità, fatichiamo pure a ricordare se la sua M1 uscì con una o due gomme dal limite prefissato dalla Race Direction.

Tal manovrà non gli portò alcun beneficio, anzi: forse forse, il portacolori Pata with Brixx perse tempo e spazio nella bagarre con Johnny Rea. Comunque, a bandiera sventolata e motori spenti, arrivò la comunicazione: penalizzazione inflittagli, vittoria persa e andata al nordirlandese Kawasaki, punti ceduti, rabbia e delusione. Ma non era finita lì.

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Leggete qui: la penalizzazione tanto contestata comminata a Razga arrivò previo segnalazione altrui. D'accordo, ma di chi? Fu Johnny Rea ad accendere la miccia, indicando al team KRT la manovra - ammirata da dietro, perché la Ninja del Cannibale stava inseguendo la Yamaha di Toprak - e, poco dopo, la squadra stessa espose reclamo. 

Visionate le immagine, la Race Direction prese una decisione che, anziché mortificare Razga, lo rese ancor più forte, carico e convinto. Il pupillo di Kenan Sofuoglu ci rimase male, non tanto per i punti e la vittoria sottratagli, quanto per il "gesto", lo "sgarbo" patito. Un vero e proprio misfatto, capace di conferirgli ancor più mordente. Secondo noi, proprio lì Razgatlioglu conquistò il titolo, se non matematicamente, psicologicamente. 

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