SBK Most, Bautista: “Se piove meglio non correre, troppo pericoloso”

C’è ancora spazio per le prime volte nella carriera di Alvaro Bautista, e la giornata di oggi è un esempio. Lo spagnolo infatti ha compiuto solo oggi i primi giri in sella alla Ducati sul circuito di Most, iniziando dunque a trarre i primi riferimenti ed i primi spunti in ottica messa a punto.
 
“Ho dovuto lavorare sul cambio, provando alcune soluzioni, ma ancora non ho scelto la migliore. Non avevo aspettative prima di scendere in pista: per certo mi piace di più rispetto all’anno scorso, tanto che sembra un altro tracciato. Ho maggiore confidenza, dato che l’anno passato mi sentivo a rischio in ogni curva”.
 
Quali sono le condizioni della mano destra?
 
“Sta migliorando, ma non sono ancora al meglio. Non c’è nulla di rotto, ma c’è qualche problema a livello di legamenti e tendini: avrei voluto recuperare meglio ma non c’è stato il tempo, dato che lo scorso weekend ero al WDW ed ora sono qui”.

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Pensi che Toprak sia tornato nella condizione migliore?

“Certamente le prime piste non erano le migliori per lui, ma penso al contempo che i rumors legati alla MotoGP lo abbiano un po’ condizionato, anche senza pensarci. Ora non ci sono più possibilità è tornato a concentrarsi al 100%: a Donington è stato forte anche l’anno scorso, ma in generale credo che ora sia più forte e più concentrato”.
 
Domani potrebbe piovere. In caso pensi vi siano le condizioni per correre?
 
“Ci sono molti punti in cui il muro è molto vicino. Sull’asciutto è pericoloso, sul bagnato ancora di più. Se piove penso sia meglio non correre, è troppo rischioso”.
 
Qual è la tua situazione in termini di gomme?
 
“L’anno scorso quasi tutti hanno usato la SCX per la gara senza avere problemi, ma il contesto ora è diverso e dobbiamo agire di conseguenza. Oggi ho provato entrambe le soluzioni di SC0, ma non vi sono particolari differenze: dopo due o tre giri iniziano a muoversi leggermente, il che mi aiuta, mentre all’inizio sono ancora un po’ lento. Per certo non sono le gomme ideali per noi, ma ci dobbiamo lavorare”.

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