SBK, per Bautista è ritornato il fantasma di Donington 2019?

SBK, per Bautista è ritornato il fantasma di Donington 2019?© GPAgency

Alvaro oggi è finito a terra, nella stessa dinamica con cui perdeva l'avantreno della Ducati tre anni orsono: proprio sulla pista inglese, lo spagnolo passò da dominatore ad autore di numerose cadute, che lasciarono il titolo a Rea

16.07.2022 ( Aggiornata il 16.07.2022 19:43 )

Attenzione alle parole che leggerete e ai commenti che scriverete, perché non ci piace vedere a terra un pilota, sopratutto se questo si è fatto male. Per fortuna, tuttavia, sembra che Alvaro Bautista stia bene, e che per lui rimangano solo zero e delusioni accumulate nella Gara Uno della SBK di Donington Park. Essendo quasi tutto a posto, può partire la nostra analisi.

SBK, errore "inutile" per Bautista


Se il fantasma è tornato, ce ne accorgeremo presto. Cioè, domani, quando la SBK dovrà completare Tissot Superpole Race e Gara Due. D'accordo, ma lo spirito maligno di chi si sarebbe impossessato? Nientemeno del leader del mondiale, Bautista, oggi incappato in una scivolata "evitabile".

Che significa "evitabile"? Tutte le cadute sarebbero da evitare, certo. Però, la finita a terra di Alvaro, oggettivamente, ha un senso che troviamo a fatica. Perché un pilota esperto come lui, avrebbe dovuto capire due cose: Toprak Razgatlioglu era ormai scappato verso la vittoria. Johnny Rea, giocando in casa, aveva una motivazione ulteriore.

Inoltre, il nordirlandese - se avete visto la corsa, confermerente - risultava più rapido in curva, specialmente nelle pieghe lente e strette. Contrariamente, lo spagnolo e la Panigale V4 R tribolavano, rimbalzavano, uscivano dalla traiettoria ideale. Perdendo tempo. Avendo lui un buon margine di punti da amministrare, perché non salire su un buon terzo gradino del podio?

Deja vu in SBK: Bau Bau farà come nel 2019?


Cosa successe nel 2019, da far parlare così tanto i giornalisti? In sintesi, questo: arrivato da anni di Motomondiale - con un titolo vinto in 125 nel 2006 con Aprilia - gare conquistate in 250 e podi in MotoGP, il pilota di Talaveira de la Reina affrontava la SBK nelle vesti di rookie. 

Rookie di lusso, intendiamoci: inserito nel super ufficiale Aruba Ducati, il numero 19 partì (quasi) ammazzando il campionato, poi commise un suicidio. Accadde che, al seguito di un dominio siglato su tutte le piste, andò giù, nel senso fisico del termine, che di testa. Da Phillip Island ad Assen solo vittorie, a Imola limitò i danni, a Jerez doppietta con caduta, Misano lo vide al successo, poi arrivò Donington Park. In Gran Bretagna, che coincidenza, l'apertura della serie di errori.

Gli stessi, simili a quello di oggi. Chiusura dell'avantreno, senza sapere perché e per come. E Johnny Rea ne approfitto, recuperando punti, sorpassandolo, centrando il quinto dei sei titoli di carriera. Nel caso di Alvaro, a pendere sulla testa ci fu anche il rinnovo contrattuale con Borgo Panigale, incombenza già arichiviata quest'anno. Sicché, considerando i paragrafi precedenti, quale è la causa della caduta dello spagnolo? Quale pressione doveva gestire? Gli capiterà ancora?

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