Alla vigilia del quarto round, il capotecnico del turco ha raccontato cosa è mancato al campione in carica e come vanno incontro alle sue esigenze
Aragon, Assen ed Estoril sono stati teatro dei primi tre round stagionali e Toprak Razgatlioglu non ha ancora calcato il gradino più alto del podio. Si tratta del campione del mondo in carica che si affaccia a Misano (ecco gli orari TV) con 52 punti di ritardo dal leader Alvaro Bautista, su cui bisogna cominciare ad accorciare. Il suo capotecnico Phil Marron ha raccontato dal suo punto di vista la situazione del turco.
“I primi due appuntamenti non sono stati in contesti ottimi per noi” ha ammesso per cominciare Marron. Poi è arrivata l’analisi, dando una visione differente dalle aspettative: “In passato Aragon non è stata una gran pista per Yamaha e Assen non lo è stata per lo stile di Toprak. Essere così vicini ai primi in quei due Round è stato davvero incoraggiante”. Il problema principale riguarda un momento preciso: “Gli ultimi giri. In cui a Toprak piace attaccare ma non aveva i mezzi per farlo. Era soltanto un passeggero; semplicemente guardava quelli davanti correre”. Una consapevolezza pesante, che però spiega chiaramente quell’insieme di terzi posti ottenuti.
Poi è stata la volta di Estoril, in Portogallo: “Lì abbiamo fatto un passo avanti e gli abbiamo dato ciò che gli serviva per lottare davanti e per guidare la moto come voleva e per attaccare. Dalla prima gara ad Aragon all’ultima all’Estoril è stato un progresso costante”. E a dirlo sono stati anche i risultati. Ora nel mirino ci sono gli altri dettagli che non l’hanno ancora portato a stare davanti a tutti, tra cui il grip all’anteriore, un aspetto su cui nel dietro le quinte stanno lavorando senza sosta: “Per consentirgli di frenare tardi come voleva abbiamo posto la moto fuori dal nostro consueto range operativo. Ciò ha reso la moto più pesante da girare. Siamo riusciti a compiere dei piccoli aggiustamenti con la posizione di guida per mantenerlo maggiormente all’interno della moto ma ciò ci permette anche di utilizzare una rotazione del telaio più normale, che rende la moto agile, mantiene il peso sull’anteriore e non distrugge la gomma davanti”.
Ora lo sguardo è puntato al quarto appuntamento stagionale, di cui dice: "All’Estoril è richiesta una frenata completamente diversa da quella che invece serve a Misano. A Misano si frena con un maggior angolo e quindi nel prossimo weekend capiremo i progressi che abbiamo fatto”. Intanto nella giornata di test successiva al round portoghese si è continuato a lavorare: "Sistemando i problemi di velocità in uscita curva, il gap sul rettilineo non è così grande. Questo è il nostro obiettivo, ovvero provare a uscire dalle curve il più puliti possibile per dargli una moto che freni tardi quanto vuole e che sia la più stabile possibile per provare a ridurre il rischio”. Banco di prova sarà il tracciato intitolato a Marco Simoncelli.
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