SBK, Bautista: “Vinco solo perché la Ducati è un razzo? Io so la verità”

SBK, Bautista: “Vinco solo perché la Ducati è un razzo? Io so la verità”© GPAgency

“Abbiamo dei punti di forza, dobbiamo lavorare su quelli deboli sapendo dove possiamo andare più veloci degli altri” dice lo spagnolo di Ducati dopo il secondo posto di Gara 2 alle spalle di Rea

22.05.2022 18:34

Nonostante tutto un secondo posto in Gara 2 importante per Alvaro Bautista, dopo il terzo nella Superpole Race mattutina. Lo spagnolo di Ducati ha perso il confronto con Rea soltanto nell’ultimo giro di gara, perdendo poi la possibilità di replicare all’ultima curva per via della leggera pioggia, divenuta un po’ più intensa sul finale di gara.

Ora lo spagnolo ha un vantaggio di 17 punti su Rea e 52 su Razgatliolgu in vista del prossimo round, quello di Misano, gara di casa per Ducati. 

Nell’ultimo sorpasso - esordisce Bautista - Rea mi ha leggermente toccato, ho perso la traiettoria perché ho chiuso la porta mentre lui me l’ha aperta mettendo dentro la moto. Ho perso la traiettoria anche in uscita, più che con Razgatlioglu nella gara di ieri. All’ultimo giro la leggera pioggia che c’è stata durante la gara si è intensificata. Ho cercato di stargli vicino ma ho derapato tanto e non era molto sicuro. Questa volta non ho vinto, ma sono contento perché in queste condizioni mi sono sentito meglio rispetto a questa mattina. E’ stata una bella gara, ho battagliato con tutti, frenando forte e sono contento del feeling avuto durante la gara”.

Dalla mia vedo tutti i problemi - prosegue lo spagnolo - per esempio nel complesso delle curve 8-9-10-11-12 perdo tanto rispetto a Rea e Razgatlioglu, non potevo migliorare tanto in quel tratto perché la nostra moto è forte in altre parti. Da fuori sembra che il pilota non sia buono e che guidi una moto forte solo in rettilineo, ma la verità è che devo anche lottare con la moto in ogni settore. Abbiamo dei punti di forza, dobbiamo migliorare su quelli deboli. Per me non è un problema se la gente pensa che vinco solo perché la moto è un razzo, so qual è la verità e so dove possiamo andare più veloci degli altri.” 

Mi aspettavo l’attacco di Rea - continua il ducatista - in curva 7 ha cercato di passarmi ed ero preparato per riprendermi la testa della gara e così ho fatto ma nella chicane sapevo che ci avrebbe riprovato. Ho lasciato quei pochi metri tra me ed il cordolo interno ma lui è entrato. In quella curva è difficile difendersi più di quanto io abbia fatto ed è anche difficile riprendere la posizione perché la curva successiva è molto vicina e non c’è spazio.” 

Bautista: “Grip peggiore rispetto a Gara 1”


Com'erano le condizioni oggi?

Con le condizioni di questa mattina non si potevano fare errori, c’era una sola traiettoria disponibile. In gara era asciutto ma il grip era peggiore rispetto a gara-1 ed in ogni settore della pista si doveva andare con molta attenzione per via della pioggerellina.” 

Prima di questo weekend, Estoril era un posto dove attaccare o difendersi?

Non lo sapevo non avendoci mai girato con la Ducati. In passato Ducati ha vinto delle gare qui, ma sia Rea che Razgatlioglu sono sempre stati forti. Prima di arrivare a questo Round pensavo fosse una gara da disputare in difesa, pensavo fosse buona per Ducati e per la coppia Razgatlioglu-Yamaha, ma con Rea ti devi difendere in ogni pista, ce ne sono poche dove puoi attaccare. Penso che solo all’ultima in Australia potrò attaccare, ma nelle altre dovrò sempre difendermi (ride). Mi ha sorpreso invece Razgatlioglu, mi aspettavo di più da lui soprattutto in Gara 2 dove ha avuto dei problemi.”

Perché hai cambiato strategia rispetto a Gara 1? 

All’inizio sono rimasto dietro perché volevo vedere come evolveva la situazione della pista con la leggera pioggia ed aspettavo che la pioggia sparisse. Giro dopo giro la situazione era la stessa, l’aderenza era accettabile. Passato in testa sapevo di avere dei decimi di margine rispetto agli altri, ho spinto cercando di non prendere rischi e alla fine siamo rimasti solo io e Rea. E’ meglio combattere con un pilota che con due. Ho cambiato strategia diverse volte durante la gara.”

In quali aree c’è ancora da lavorare? 

Dobbiamo migliorare a centro curva, lasciando freni e gas e nel far curvare la moto. Anche nei cambi di direzione la moto deve essere più precisa sulla traiettoria e più veloce. La moto adesso è lenta perché non curva come le altre. Dall’altro lato gode di una buona aderenza, una buona velocità in curva, queste aree sono difficili da migliorare. E’ difficile trovare dei miglioramenti senza snaturare i nostri punti di forza.” 

È un problema per te essere l’unica Ducati davanti?

È strana questa situazione. Rinaldi per esempio, che è il mio metro di paragone essendo il mio compagno di squadra ed ha il mio stesso materiale, è veloce ma il suo problema è la gara perché non ha il passo per stare con noi, ma nelle prove non c’è questa differenza tra me e lui. Io lavoro più in configurazione gara senza cercare il giro veloce, non so se Rinaldi faccia invece il contrario. Per me non è un problema, mi concentro su me stesso e sul mio lavoro, ho un ottimo rapporto con il mio team e gli ingegneri Ducati che lavorano per me.

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