Bautista su Gara 1: “L'ultima esse? Volevo attaccare, poi ho cambiato idea”

Bautista su Gara 1: “L'ultima esse? Volevo attaccare, poi ho cambiato idea”© GPAgency

Lo spagnolo spiega: "Ho scelto la strada più sicura, sperando in un errore di Rea. Era difficile fuggire, guadagnavo solo in certi punti"

23.04.2022 ( Aggiornata il 23.04.2022 17:26 )

“Vi siete divertiti vero? Certamente più della domenica di Aragon”. Apre con una battuta il suo racconto della giornata Alvaro Bautista, che nel sabato di Assen è andato vicino ad una nuova vittoria. Nonostante la quinta casella sullo schieramento lo spagnolo è arrivato a giocarsi il successo sino alla bandiera a scacchi, dovendosi però accontentare della seconda piazza.
 
“Partendo quinto era importante non fare errori all’inizio – conferma Alvaro – ed una volta arrivato sui primi ho preferito restare dietro per conservare le gomme in vista del finale. Ad un certo punto Locatelli e Lowes hanno iniziato a lottare, così li ho passati per non far scappare Rea e Razgatlioglu. Dopo qualche giro ho deciso di buttarmi nella mischia, ma non ero forte in un tutta la pista, anche a causa del vento, che per un pilota come me non è certamente un aiuto”.
 
Come sono andate le cose all’ultima chicane?

“In quel punto non sono forte, al contrario di Rea. Ho pensato di entrare in un primo momento, senza sapere cosa sarebbe successo, ma poi ho capito che la soluzione più sicura era quella di restare dietro, sperando magari in un errore di Rea. Questo non c’è stato, così ho fatto secondo. Nel complesso sono contento, anche perché mi sono sentito in controllo della situazione per tutta la gara”.

Bautista: “Oggi non era possibile fuggire”


Era possibile fuggire?
 
“Non credo. Ad Aragon in alcuni punti ero più forte degli altri, e come loro in altri punti. Qui invece in tanti punti ero peggiore, ed in alcuni migliori, quindi sarebbe stato difficile fuggire, anche perché nei miei punti forti dovevo pensare principalmente a recuperare, più che ad attaccare”.
 
Tre anni fa hai vinto in solitaria, oggi no. Cosa è cambiato?

“Le altre moto sono migliorare, ma anche Ducati. Più che migliorata è diventata più bilanciata, nonché veloce in tutte le condizioni. Negli anni poi Toprak è diventato un top rider, e Rea è sempre un campione. In tante gare Johnny poteva accontentarsi di fare secondo, perdendo solo cinque punti, ma non può farlo perché c’è un secondo pilota che lo insidia, il che cambia la situazione”.
 
Cosa non ha funzionato in Superpole?

“A differenza di Aragon non sono riuscito a trarre il massimo dalla SCQ. Complimenti a Toprak, ha fatto un giro incredibile che fatico a spiegarmi (sorride ndr)”.

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