Test Aragon, Rinaldi: “Senza grip al posteriore la moto non curva”

Test Aragon, Rinaldi: “Senza grip al posteriore la moto non curva”© GPAgency

“Sono frustrato, so esattamente di cosa ho bisogno” dice il pilota Ducati Aruba alla fine della seconda giornata di test ufficiali, chiusa con il settimo tempo

05.04.2022 ( Aggiornata il 05.04.2022 20:27 )

Un miglioramento rispetto a ieri sicuramente c’è stato per Michael Rinaldi. Dalla P11 di ieri alla P7 di oggi sono quattro posizioni recuperate ma non è ancora sufficiente per stare con i migliori ed il primo weekend stagionale è ormai alle porte. 

Dentro di me sono frustrato - dice Rinaldi - so esattamente di cosa ho bisogno. Sto cercando di essere professionale nello spiegare ciò che mi serve, ma non è facile trovarlo. Il test è finito, non è stato fatto nulla, i punti sono ancora lì e devo essere positivo se il mio ingegnere di pista a fine giornata viene da me e mi dice “Michael, abbiamo capito”. Al momento non siamo in una posizione forte.”

La prima gara non è ancora iniziata - prosegue il pilota Ducati - il mio obiettivo rimane lo stesso, sto lavorando più duramente che in passato per raggiungere il mio obiettivo e se non ci riuscirò mi guarderò allo specchio a fine stagione dicendomi che ho fatto il massimo. Quando fai il massimo ma non raggiungi l’obiettivo sei a posto con te stesso, in ogni caso.” 

A breve ci sarà la prima gara, mi devo concentrare su quella - conclude Rinaldi - non tolgo nemmeno la tuta, vado nel box a parlare con il mio ingegnere e spiegargli esattamente il comportamento della moto in ogni centimetro di pista. Per me è chiaro, ma non è facile avere la soluzione perché è come l’anno scorso che delle volte sono forte. Lo sappiamo perché sono forte e togliermi un punto di forza equivale ad essere “sprecato”. Dobbiamo trovare il modo di essere veloci anche se non ho punti forti.” 

Rinaldi: “C’è ancora un ampio margine di miglioramento”


Ci sono stati dei miglioramenti sulla specifica della moto? 

Ducati ha portato pezzi nuovi. Per me non c’è una grande differenza ma ci può essere un ampio margine di miglioramento con i pezzi nuovi e sicuramente a Bautista piaceranno. Le ha provate più di me perché ha provato anche a Jerez e Portimao e quindi per la gara opterà per i pezzi nuovi. Pezzi nuovi che non risolvono i miei problemi, devo farlo da solo con il mio team.”

Pensi che sia facile adesso per Ducati trovare la strada giusta visti i tanti piloti bassi? 

Sicuramente è più facile. Ho parlato con Bautista tante volte e questo è buono. Non ho mai guardato i dati in passato perché quando sono arrivato ero l’unico pilota satellite di Ducati. L’anno scorso Redding usava un set up totalmente diverso perché è alto e pesante. Quest’anno posso confrontare i dati e capire ma cercare di copiare qualcuno significa essere la brutta copia dell’altro pilota.”

A Misano ci hai detto che usando il setting di Bautista sei andato più forte, l'hai fatto anche qui?

"Non posso rispondere a questa domanda"

Qual è il tuo più grande punto debole?

Sono forte quando ho tanto grip sul posteriore ma non in uscita di curva quanto in staccata. Nell’ultima parte di curva posso usare il freno posteriore per fermare e far curvare la moto. Se non ho grip al posteriore, la moto non curva. Il problema quindi è l’anteriore che deve curvare quando non ho grip al posteriore. Questo era il problema l’anno scorso e lo è ancora adesso. E’ piuttosto frustrante perché sono lento e non posso sfruttare al 100% la moto perché non riesco. Quando succedeva in passato, dare il 100% bastava anche se non eri il più veloce perché il feeling con la moto era buono, quindi era questione di stile di guida. Non sono ancora un campione ma sento che posso andare più veloce di così e so qual è il punto debole.”

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