Carrasco: “Lasciare Kawasaki è lasciare una famiglia, ma voglio nuove sfide”

Carrasco: “Lasciare Kawasaki è lasciare una famiglia, ma voglio nuove sfide”© gettyimages

La pilota ex SSP300 andrà a correre in Moto3 nel team Boé. A ufficializzare la notizia il  Kawasaki Racing Team, con il quale ha corso per 5 anni

31.01.2022 ( Aggiornata il 31.01.2022 15:33 )

Avevamo già dato la notizia riguardo al 2022 di Ana Carrasco che la vedrà in Moto3 con il team Boé, ma adesso anche la squadra Kawasaki con la quale la pilota ha corso per cinque anni, ha confermato la “separazione”. “Non solo è stata una pilota di grande successo, ma anche un modello per le donne a livello globale” - si legge nella nota stampa.

Un sodalizio vincente


Ana, in sella alla Kawasaki Ninja 400, è riuscita a vincere il titolo in Supersport300. La Carrasco ha ottenuto sette vittorie salendo sul podio 12 volte, accumulando un totale di 420 punti. A parlare della “partenza” di Ana è stato il team manager del KRT WorldSBK e co-proprietario di Provec, Guim Roda:“Il ritorno di Ana in Moto3 - ha detto - è la degna conclusione di un viaggio che abbiamo iniziato insieme nel 2018. Siamo orgogliosi di aver fatto parte della sua storia e una Kawasaki Ninja sarà per sempre riconosciuta come la prima moto in assoluto che ha portato una donna a un campionato FIM Motorcycle Open. Nel 2018 ha vinto il campionato ed è stato un anno magico, ma penso che il 2019 e il 2020 siano state stagione in cui si è comportata al meglio. Nel 2020 ha lottato di nuovo per il titolo prima del suo grande incidente a Estoril che stava quasi cambiandole la vita, ma Ana ha lottato per rimettersi in salute come solo lei ha saputo fare. A nome di tutta la famiglia Kawasaki auguriamo tutto il meglio ad Ana e speriamo che possa continuare a fare la storia motivando le donne e dimostrando che meritano le stesse opportunità nella vita degli uomini”.

Carrasco: “Siete stati una famiglia”


Inoltre, a parlare è stata anche la stessa Carrasco: “Le gare sono difficili, non solo in pista dove le persone possono vedere ciò che fai, ma anche in momenti come questo in cui devi prendere decisioni difficili - ha concluso -. La mia ambizione è sempre quella di crescere come pilota, di pormi nuovi obiettivi che gli altri vedono come impossibili, e raggiungerli. Quando i miei genitori mi hanno comprato la mia prima minibike e ho iniziato a correre ovviamente il mio sogno era quello di diventare Campione del Mondo. Questo l'ho ottenuto nel 2018 e anche oggi questa sensazione è magica; ma chiunque conosca le corse saprà che ogni pilota deve spingere, essere ambizioso e mettersi alla prova ancora e ancora. L'opportunità di correre in Moto3 è un passo logico nella mia mente, anche se il passo emotivo è duro. Vorrei ringraziare tutti in Kawasaki che mi hanno fatto davvero sentire parte di una famiglia da corsa. Spero di ripagare la vostra gentilezza con un secondo titolo. Grazie!".

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