SBK, impiego record dei freni Brembo a Mandalika

SBK, impiego record dei freni Brembo a Mandalika

Il tracciato indonesiano si presenta piuttosto impegnativo per gli impianti frenanti, ecco alcuni dati che raccontano qualcosa in più sulla pista che sarà teatro della consegna del titolo

17.11.2021 ( Aggiornata il 17.11.2021 18:20 )

Nessuno ha ancora potuto fare un giro sul nuovo circuito di Mandalika, dove venerdì scenderà in pista la Superbike (ecco gli orari tv per puntare la sveglia), ma i tecnici Brembo hanno svolto alcune simulazioni a computer per valutare come sarà il lavoro degli impianti frenanti. In base a queste ha ricevuto, in una scala da 1 a 5, un indice di difficoltà pari a 4.?

Si frena in 4 curve consecutive


Nelle 17 curve presenti i piloti freneranno 11 volte utilizzando i freni per un totale di oltre 33 secondi e mezzo al giro, il valore più alto del campionato. Infatti a Jerez il dato è inferiore di un decimo di secondo e quella spagnola è la sola altra pista del campionato a superare i 32 secondi al giro. In Indonesia i piloti utilizzeranno i freni in 4 curve consecutive in due diverse sezioni dalla pista, dalla 10 alla 13 e a cavallo di due giri, dalla 16 alla 2. Il rettilineo principale di soli 507 metri impedisce alle moto di raggiungere grandi velocità ma ciò nonostante in tre punti la decelerazione si aggira sui 190 km/h. ?

Andando ad analizzare le 11 frenate, tre sono considerate altamente impegnative per i freni, altrettante sono di media difficoltà e le altre 5 sono leggere. La più dura in assoluto è la prima curva dopo il traguardo: per passare da 289 km/h a 97 km/h le Superbike hanno bisogno di 4,7 secondi durante i quali percorrono 250 metri.

 La pompa più usata in pista


La pompa radiale Brembo è adottata da buona parte dei piloti della Superbike. Con essa sia la forza delle dita sulla leva sia quella della leva stessa sul pistoncino agiscono nello stesso senso, ovvero radialmente rispetto al punto di ancoraggio della pompa sul manubrio senza generare attriti né torsioni. In tal modo non vi sono sprechi di energia. Quando nel 1988 nacque il Mondiale Superbike le moto dei tempi impiegavano ancora le pompe assiali, peraltro realizzate tramite fusione e di ingombro considerevole. Solo dopo alcuni mesi fecero la loro comparsa le pompe radiali ricavate dal pieno con leve sagomate, già sperimentate con successo fin dalla seconda metà degli anni Ottanta nel Motomondiale.

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