SBK, Honda da podio nel 2021? Non per Alvaro Bautista

SBK, Honda da podio nel 2021? Non per Alvaro Bautista

Lo spagnolo non si fa illusioni sul potenziale della sua Honda e ammette che sarà difficile replicare in questa stagione il terzo posto del 2020: "La nostra performance è piuttosto simile a quella dello scorso anno, ma ci sono altri piloti tra noi e il podio"

26.07.2021 ( Aggiornata il 26.07.2021 13:23 )

Dopo due cadute nelle prime due gare, Alvaro Bautista ha lasciato il circuito di Assen con in tasca un quinto posto conquistato in Gara 2. Un risultato che rappresenta il miglior piazzamento stagionale raggiunto dallo spagnolo di Casa Honda, che nei precedenti quattro Round non era riuscito a fare meglio della sesta posizione, ottenuta nella prima gara di Misano.

Un ruolino di marcia piuttosto misero per un colosso come la Honda, che dopo le prime quindici gare ha proprio in Bautista il pilota meglio piazzato nella classifica Piloti, con un 11° posto frutto dei 68 punti conquistati, contro i 55 del compagno di squadra, Leon Haslam, 13° alle spalle del rookie Axel Bassani.

Risultati ben diversi da quelli a cui ambiva la Casa dell'Ala, che con la nuova Fireblade è riuscita a prendersi un solo e unico podio, dal ritorno ufficiale in Superbike. Stiamo parlando del terzo posto conquistato nel 2020 proprio dal castigliano, sulla pista di Aragon. Un piazzamento frutto del buon feeling di Bautista con il tracciato del Motorland, dove aveva messo a segno anche due quarti posti e tre ritiri, nei due Round disputati. Nulla a che vedere con quanto messo a segno nel primo appuntamento di questo 2021, in cui Alvaro ha collezionato un ritiro, un settimo e un 11° posto, nelle tre gare disputate sul medesimo tracciato.

La Fireblade può ambire a qualcosa di più di un quinto posto?


Risultati, quelli messi in archivio finora, che potrebbero aver scoraggiato la Casa di Tokyo, che non sembra essere propensa a investire più di tanto nel progetto Superbike. Per questo, viene da chiedersi se quello archiviato ad Assen sia il miglior piazzamento possibile per la CBR1000RR-R, o se la Fireblade possa puntare a qualcosa di più, se messa nelle giuste condizioni.  

Considerando che una rondine non fa primavera, è lo stesso Bautista a non lasciarsi andare a facili entusiasmi dopo il quinto posto di Assen, che forse non sarebbe nemmeno arrivato senza il contatto fratricida tra Gerloff e Razgatlioglu. "Penso che Gara 1 e la Superpole Race sarebbero potute essere come Gara 2: il mio passo era lo stesso e penso che in entrambe le gare avrei potuto lottare per le prime sei/sette posizioni" ha spiegato il pilota Honda, al termine della trasferta olandese, dove ha collezionato due cadute a causa di una moto che a suo dire non gli fornisce il feedback necessario per trovare il limite senza cadere.

Bautista: "Difficile fare uno step abbastanza grande da lottare per il podio"


Difficile puntare in alto con una moto che non consente ai suoi alfieri di guidare in maniera naturale e un regolamento pensato per limitare gli sviluppi in stagione. Ma lavorando sull'elettronica e sull'ottimizzazione del pacchetto di cui dispone, la Honda potrebbe far progredire la moto quel tanto che basta da riuscire a centrare il podio nella giornata perfetta, sulla pista perfetta?

"No, penso che si dovrebbero incastrare un po' troppe cose - ha risposto Alvaro ridendo -. Non penso che riusciremo a trovare queste condizioni, perché sono tanti i piloti che possono lottare per il podio. Se uno di loro un giorno fa un errore, ce n'è un altro, o un altro ancora. È più difficile lottare per il podio rispetto, ad esempio, alla scorsa stagione, perché credo che la nostra performance sia piuttosto simile a quella dello scorso anno, ma ci sono altri piloti nel mezzo".

Un'analisi lucida e disillusa quella dello spagnolo, che non nasconde la situazione delicata in cui si trova la squadra giapponese. "Con il regolamento che abbiamo in questo momento è difficile fare un passo avanti abbastanza grande da lottare per il podio - ha spiegato -. Tutto ciò che possiamo fare è giusto lavorare di fino, mettendo ogni cosa al giusto posto, ma molte volte magari facciamo due passi in dietro proprio perché vogliamo provare qualcosa che possa aiutarci a fare un grosso step. È molto complicato, ma ancora per qualche gara continueremo a lavorare senza sosta. Darò tutto il mio meglio per ottenere il massimo".

Chissà che non basti per raggiungere un risultato insperato sulle prossime piste di Most e Navarra, le due grosse incognte che la truppa delle derivate di serie si troverà ad affrontare in questo Mondiale.

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