SBK, esclusiva Barnabò: “Per Rabat la moto è la sua vita”

SBK, esclusiva Barnabò: “Per Rabat la moto è la sua vita”

“Si allena tutti i giorni in moto, mai visto nessuno appassionato come lui. E poi sa che per raggiungere un obiettivo bisogna lavorare. Possiamo fare bene”, ci dice il team owner di Barni

 

21.12.2020 ( Aggiornata il 21.12.2020 19:39 )

Abbiamo raggiunto telefonicamente il team-principal Marco Barnabò per chiedergli cosa lo ha convinto a puntare su Tito Rabat.

“E’ da un po’ che la cosa era nell’aria, quando si è capito che Tito non poteva rimanere in MotoGP. Me lo hanno proposto a metà stagione, e l’idea mi è piaciuta subito, perché secondo me un pilota che viene dalla MotoGP è più facilitato in Superbike: le moto hanno meno potenza, le gomme sono più facili da gestire. Sulla carta è una situazione più vantaggiosa, come confermano tanti precedenti,  da Bautista a Redding. Tito è un pilota che può fare bella figura nel mondiale Superbike, e questo è importante”, ci dice Barnabò.

Rabat, in effetti, si era dichiarato molto triste per il fatto di non avere più una sella in MotoGP.

Appassionato come pochi


Che tipo è Tito Rabat?

“Penso che fra tutti i piloti che io abbia mai conosciuto è quello che considera più di tutti la moto come la sua vita, e si allena tutti i giorni. Pensa che quando l’ho chiamato per venire qui era a girare con la moto da cross ad Andorra. Gli ho chiesto ‘quando parti?’ E lui mi ha detto: ‘Adesso’. Ha caricato moto da cross sul furgone, l’ha lavata ad un autolavaggio lungo la strada ed è arrivato qui.

Mi piace perché è uno che si impegna per far bene, ha una mentalità come la mia, con la consapevolezza che bisogna lavorare per raggiungere un obiettivo.

E poi è anche simpatico, L’avevo conosciuto all’ultimo WDW, quando aveva partecipato alla gara con V4, e poi adesso ci stiamo sentendo da un paio di mesi”.

E’ già ripartito?

“Sì, lui vive ad Andorra, dove si allena con tutti i piloti della MotoGP. E’ stato felicissimo perché gli abbiamo dato una Ducati V4 S preparata, con prestazioni simili a quella che usiamo nel CIV, così può iniziare subito ad allenarsi. I primi test invece saranno a gennaio a Jerez con tutti i team della Superbike”.

Un messaggio di serietà


Quale obiettivo ti prefiggi per il 2021?

Soltanto quello di impegnami a fare tutto quello servirà a Tito per farlo andare come vuole”.

Oggi alla firma del contratto era presente anche Paolo Ciabatti.

“Mi ha fatto molto piacere: la sua presenza ha consolidato il rapporto di collaborazione tra la mia squadra e la Ducati. Mi hanno consigliato di schierare Rabat, che si è trovato senza moto, e secondo loro è uno che può fare ancora bene. Io faccio fatica a valutare quanto sia competitivo un pilota che è in MotoGP, però mi sono fidato, come tante volte in Ducati si sono fidati di me”.

Che bilancio fai del 2020?

Sono soddisfatto di essere riuscito ad essere presente a tutte le gare, dopo tutti i problemi avuti con i piloti, da Leon Camier che si è fatto male, a Marco Melandri… ho schierato Samuele Cavalieri e Matteo Ferrari, per dare un segno di serietà. Avrei potuto attaccarmi alla scusa che non avevo il pilota, nessuno mi ha obbligato a sostituirli… sicuramente ho speso tanto e non ho visto i risultati, perché se schieri tanti piloti i punti si disperdono, però non non volevo mancare in pista e non volevo lasciare a casa i ragazzi della mia squadra. Ho voluto dare un messaggio di concretezza e serietà con tutti”, conclude Barnabò.

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