SBK: 49 primavere per “Mr Crocodile” Troy Corser

SBK: 49 primavere per “Mr Crocodile” Troy Corser

Giorno speciale oggi per uno dei grandi della Superbike, l’australiano Troy Corser che spegne 49 candeline. Ripercorriamo la strepitosa carriera del Coccodrillo australiano, detentore di diversi record nel Mondiale

27.11.2020 ( Aggiornata il 27.11.2020 18:35 )

Prima ancora che Troy Bayliss facesse impazzire i tifosi di Borgo Panigale con i suoi numeri e le sue imprese nel Mondiale Superbike, un altro australiano mandava in visibilio i ducatisti sparsi per il globo. Troy Corser, primo australiano campione del mondo con Ducati, spegne oggi 49 candeline. 

Si avvicina alla cifra tonda il grande australiano, detentore del record di Superpole (43) prima che Tom Sykes glielo spazzasse via. Troy detiene anche il record per aver vinto mondiali con moto bicilindriche (Ducati) e a 4 cilindri (Suzuki), oltre ad aver corso per 6 costruttori diversi (Ducati, Aprilia, Foggy, Suzuki, Yamaha, BMW).

I freddi numeri non dicono tutto della carriera pazzesca dell’australiano: 2 titoli mondiali (Ducati 1996, Suzuki 2005), 377 gare disputate, 33 vittorie, 130 podi, 43 Superpole e 45 giri veloci in 17 anni di carriera.

Corser appartiene a quella ristretta cerchia di piloti che hanno vinto sia il Campionato americano che il Mondiale Superbike. Insieme a lui ci sono Fred Merkel (primo campione Superbike), Doug Polen, Scott Russell e Ben Spies

Gli inizi


A differenza di tanti altri piloti che partono con le minimoto per poi passare alla pista, Troy ha iniziato con il motocross (come Falappa) per poi dedicarsi al dirt track. Il debutto in pista arriva nel 1992 in Superbike, proprio come il suo connazionale Doohan quattro anni prima. Disputa i round di Australia e Nuova Zelanda raccogliendo 14 punti in 4 gare. 

L’eroe dei due mondi con Ducati, 1994-1999


Nel 1994 risponde alla chiamata di Ducati e del team Fast by Ferracci. Alterna gli impegni nel Mondiale (4 round per un totale di 90 punti e 5 podi su 8 gare) al campionato americano che riesce a vincere.

L’anno successivo diventa pilota full time del Mondiale chiudendo al secondo posto dietro al compagno di marca Fogarty con 339 punti e le prime 4 vittorie in carriera.

Con Fogarty in Honda, il 96 di Corser assume un sapore particolare: pilota di punta di casa Ducati contro la corazzata Honda di Fogarty e Slight. 369 punti totali con 7 vittorie, 13 podi complessivi ed il primo titolo mondiale in carriera.

Accadde oggi: 24 anni fa, il primo titolo SBK di Troy Corser

Dopo una breve parentesi in 500 nel 97, nel 98 rientra nel Mondiale ancora con Ducati e con Fogarty compagno di squadra.

Sfiora il titolo concludendo al terzo posto, 2 vittorie ed un infortunio importante nel round finale di Sugo durante il warm up della domenica mattina.

Chiude la sua avventura in Ducati nel 1999 con un altro terzo posto Mondiale, 361 punti e 3 vittorie.

Da Borgo Panigale a Noale, 2000-2001


Nel biennio 2000-2001 rimane in Italia ma spostandosi da Borgo Panigale a Noale per correre con Aprilia e la RSV1000 e provare ancora a giocarsi il titolo mondiale. A fine 2000 è ancora terzo a 90 punti dal campione Edwards ma regala le prime 5 vittorie all’Aprilia nel mondiale delle derivate.

Venti anni fa: Aprilia con Corser vincente in SBK per la prima volta

La stagione 2001 invece si chiude con un quarto posto per l’australiano a quota 284 punti ma con sole 2 vittorie all’attivo.

L’avventura Foggy-Petronas, 2002-2004


Nel 2002 il suo ex compagno di squadra Carl Fogarty, ritiratosi nel 2000 a seguito dell’incidente di Phillip Island, lo convince ad accettare un nuovo progetto, la Foggy-Petronas. Fogarty era convinto che con Corser in squadra la FP1 potesse ottenere ottimi risultati ma il progetto si rivelò un buco nell’acqua. In due anni, 2003-2004, con la compagine anglo-malese Troy raccoglie la miseria di un solo podio, a Misano in gara-1.

Il secondo alloro Mondiale: Suzuki Alstare Corona, 2005-2006


A fine 2004 accetta la corte del manager italo-belga Francesco Batta e firma per il team Suzuki Alstare. Il binomio Corser-Suzuki del 2005 è qualcosa di semplicemente devastante, la moto è una lama nelle mani dell’australiano e Troy ci mette tutto il suo talento per portarsi a casa il titolo.

Con 6 vittorie nei primi quattro round ed una costanza di risultati impressionante, Corser centra il suo secondo mondiale con 433 punti, 8 vittorie e 18 podi complessivi.

Nel 2006 il binomio Corser-Suzuki deve alzare bandiera bianca nei confronti del suo connazionale Bayliss e della Ducati 999F06. Il nativo di Wollongong chiude al quarto posto con 254 punti e due vittorie.

Ritorno alle origini, Yamaha 2007-2008


Il biennio successivo Corser torna a correre per la casa che gli ha permesso di disputare gli ultimi due round del 92, la Yamaha. L’avventura con la Casa di Iwata è comunque positiva nonostante le zero vittorie in due anni, ma tanti piazzamenti sul podio. Nel 2008 è di nuovo vice campione, stavolta dietro al connazionale Bayliss con 342 punti e 13 podi.

L’ultima sfida, la BMW 2009-2011


A fine 2008 risponde alla chiamata di Monaco di Baviera per sviluppare un progetto totalmente nuovo al suo debutto l’anno successivo nel Mondiale, la BMW S1000RR. BMW conta sulle doti di grande sviluppatore dell’australiano firmandolo per due anni. A fine 2009 è 13° con 96 punti e 11 volte in top 10.

Nel 2010 regala il primo podio alla moto bavarese con il terzo posto a Monza in gara-2, replicando il risultato a Misano in gara-1. A fine stagione i punti sono 165 e la posizione è l’11^, poco meglio dell’anno precedente.

Ultimo anno e ritiro, 2011


Nel 2011 continua per il terzo anno nel team BMW, stavolta con compagno di squadra Leon Haslam. Nella seconda manche di Aragon, in seguito a un contatto con Maxime Berger si frattura un braccio ed è costretto a saltare il round di Brno. Dopo l'ultimo round di Portimao, ha ufficialmente annunciato il suo ritiro a livello agonistico dalle corse.

Tanti auguri, Mr Crocodile!

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