SBK Aragon, Redding: “Abbiamo faticato, ma Ducati non molla mai”

SBK Aragon, Redding: “Abbiamo faticato, ma Ducati non molla mai”

Il vincitore di Gara 1 racconta in che modo è riuscito a prendersi il successo nonostante un feeling non al top: "Non è stato facile, né per me né per il team. Ieri non mi sentivo bene ed ero un po' preoccupato"

29.08.2020 18:15

Nella vita bisogna saper fare buon viso a cattivo gioco ed è questo ciò che ha fatto Scott Redding in questa seconda giornata d'azione sulla pista di Aragon. In difficoltà per tutte le prove libere, il britannico del team ufficiale Ducati ha riscattato il suo weekend nel momento in cui contava davvero, agguantando, nell'ordine, un terzo posto in Superpole, una vittoria in Gara 1 e la leadership del Mondiale.

Cosa è cambiato tra ieri e oggi? "Non lo so, credo siano le gomme", ha detto Scott a fine gara. "Non mi sono sentito davvero bene per tutto il weekend: faticavo - ha spiegato -. Questa mattina è andata un pochino meglio, ho provato la gomma SCX al posteriore. È stato un punto di svolta per noi".

Gara 1 vista dalla Ducati #45


Gomme a parte, il lavoro di messa a punto della guida Redding l'ha fatto soprattutto in avvio di gara, quando ha studiato da vicino i suoi avversari, per capire come poteva migliorare il suo passo.

"Ho cercato di restare sereno e sistemare al meglio la moto insieme a Ducati. Non mi sentivo così bene, non abbiamo fatto il passo in avanti necessario ad avere la giusta fiducia - ha raccontato il ducatista -. Ma stando dietro ai ragazzi a inizio gara, ho visto dove stavo faticando maggiormente e sono riuscito a migliorare un po' i miei giri, limando qualcosa".

"Mi sono schiarito le idee, ho tenuto la testa bassa, ho trovato consistenza e cambiato marcia e andava meglio. Ero lì con loro, ma non stavo guidando oltre il limite, ero 'comodo' e lì ho capito cosa potevo fare per fare il risultato. Johnny ha cercato di spingere un giro per staccarmi, sono rimasto lì, poi mi sono detto 'è il tuo momento, vai' e l'ho passato. Ad essere onesto, da un lato ho pensato 'cerca di aprire un gap' e dall'altro 'puoi vincere anche senza andar via'. A volte allungavo un po', a volte no. Faticavo sempre con l'anteriore e non potevo spingere di più. Sapevo che era dietro di me e alla fine era ok così. Non mi sarei arreso facilmente".

"Quando Johnny ha sbagliato, nell'ultima parte di gara, sono riuscito ad avere un po' di respiro - ha aggiunto -. Non sono del tutto sereno e contento per come ha reagito la moto nell'ultima parte, però siamo arrivati alla vittoria e questo è spettacolare".

Il team Ducati non si arrende


Chiudere davanti a tutti non era un risultato semplice da raggiungere e nemmeno troppo preventivabile fino a questa mattina. Proprio per questo Redding ci tiene particolarmente a ringraziare la sua squadra, che non si è arresa davanti alle difficoltà.

"Devo davvero ringraziare il Team Aruba Ducati - ha sottolineato Scott -. Abbiamo fatto tanta fatica, ma la cosa principale è che noi non molliamo mai. E la cosa migliore che io posso fare per il mio team è non arrendermi finché la gara non è finita. Che è ciò che ho fatto oggi. Non è stato facile né per me né per il team".

"Ieri non mi sentivo bene ed ero un po' preoccupato - ha concluso -. Stamattina volevo distruggere tutto. Spingevo, stavo rischiando tutto, ero 11esimo e non capivo perché. La moto era molto diversa rispetto ai test. In qualifica andava meglio, probabilmente per le gomme da qualifica. Dobbiamo capire cosa perdiamo in prova, che poi guadagnamo in gara. Come dico sempre, è la gara ciò che conta, ma dobbiamo arrivarci preparati".

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