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Il ravennate, pronto per il rientro in pianta stabile nel mondiale Superbike con la Ducati ufficiale, ha fatto un resoconto dei due giorni di testa appena conclusi a Aragon
F. P.
18 nov 2016 (Aggiornato alle 23:46)
Gli obiettivi erano chiari: lavorare sull’ergonomia, confrontarsi per la prima volta con gli avversari e iniziare il lavoro di messa a punto della Panigale. Marco Melandri, al rientro in Superbike dalla “porta principale” (la Ducati del Team Aruba.it), a Aragon li ha centrati tutti: ben 118 i giri percorsi nei due giorni (ha chiuso a un secondo dal leader Rea), che hanno permesso al ravennate di togliersi di dosso la ruggine dopo mesi di stop, di trovare la giusta posizione in sella e di provare tante soluzioni di motore, ciclistica e elettronica sulla sua Panigale R.
EMOZIONI E LAVORO - “È stato emozionante salire sulla moto con i colori ufficiali. Ho ritrovato subito le sensazioni in sella, e tutto sommato non siamo lontani dai primi, soprattutto come passo. Fatichiamo ancora un po’ in fase di frenata, pur avendo migliorato tanto sotto questo aspetto oggi, e devo ancora sfruttare al meglio le mie caratteristiche di guida. Comunque la moto nell’insieme mi piace già molto, dal motore alla ciclistica, ed anche fisicamente sto tornando a buoni livelli”.
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