PORTIMAO (Portogallo) Roba da non credere: Eugene Laverty scende dalla Yamaha, sale sull'Aprilia e in mezza giornata di test (chiusura alle 15) ottiene un fantastico 1'42”8 facendosi bastare la gomma più dura tra quelle da gara, il tipo C. Tanto per dare un'idea il miglior crono delle due gare Mondiali di domenica scorsa era stato 1'43”453 e Max Biaggi, con l'identica RSV4, non era andato sotto 1'43”745.
Laverty ha utilizzato le due Aprilia ex Haga ma con la forcella Ohlins 2011, quella che il giapponese aveva messo nel cassetto dopo tre gare preferendo la vecchia versione. “Non ho fatto nulla di speciale, ho girato così forte solo perchè siamo qui da giorni, la pista è gommata e tutto è perfetto. Su un'altra pista sarebbe stato un debutto molto più duro.”
Con la Bmw, che non ha certo il potenziale della quattro cilindri iridata nel 2010, Marco Melandri ha sofferto più di Eugene Laverty fermandosi a 1'43”7, una prestazione discreta cosiderando il 1'43”3 di Leon Haslam che guida la S1000RR da un'anno. “E' la sesta volta consecutiva che riparto da zero, sarà un'inverno duro perchè dovremo fare una lista di priorità e affrontare i problemi uno per volta, per non andare in confusione” raccomanda Melandri che aveva due moto, una 2011 e l'altra in versione ibrida con qualche pezzo evoluzione 2012, specie di motore “che mi ha molto soddisfatto.”
L'altro debutto, quello di Michel Fabrizio sulla Bmw Italia, è stato condizionato da una violenta scivolata al mattino: il romano ha girato in 1'44”4, dietro anche al canadese Brett McCormick
che ha vinto il campionato nazionale con la Bmw e qui ha fatto qualche giro con la Ducati Liberty per intercessione della Pirelli.
Paolo Gozzi
I tempi:
1. Laverty (Aprilia) 1'42”8;
2. Rea (Honda) 1'42”9;
3. Lascorz (Kawasaki) 1'42”9;
4. Haslam (Bmw) '143”3;
5. Berger (Ducati) 1'43”3;
6. Badovini (Bmw) 1'43”3;
7. Sykes (Kawasaki) 1'43”3;
8. Melandri (Bmw) 1'43”7;
9. McCormick (Ducati) 1'44”3;
10. Fabrizio (Bmw) 1'44”4;
11. Barragan (Ducati) 1'47”0.