SBK, Iannone: "La pressione mi eccita, ora sono un po' come Marquez in Gresini"

L'INTERVISTA ESCLUSIVA - Andrea racconta: "Sono in un team privato con l'obiettivo di andare in un ufficiale, se sono tornato dopo 4 anni è per vincere. Quella volta con Dall'Igna e la GP14.2..."

20.02.2025 ( Aggiornata il 20.02.2025 13:07 )

Un anno dopo, Andrea Iannone è nuovamente faccia a faccia con l’ignoto. Con più consapevolezze certo, ma con una nuova stagione da fronteggiare, dove le aspettative sono decisamente più alte di prima. Se nel 2024 l’obiettivo poteva essere anche solo quello di dimostrare a tutti che il talento non si dissolve nonostante un lungo stop, in questo 2025 i piani alti della classifica sono l’unico luogo in cui Andrea vuole risiedere con costanza, forte della continuità con Go Eleven e di una Ducati che sembra tornata il riferimento della categoria.
 
Quanto e in cosa è diverso l’Andrea Iannone che inizia questa stagione rispetto a quello di un anno fa?
 
“L’anno scorso arrivavo qui con molte più incertezze, molte più domande, ma non dubbi. Tornando a correre dopo tanto tempo ci si pone delle domande anche sulle cose più normali, come i sorpassi, ma ora mi sento nuovamente un pilota a tempo pieno e questo mi rende più sereno. Prima di vivere qualcosa è sempre difficile capire, ma oggi sono più consapevole di quello che mi aspetta. Ho un anno in più di esperienza e questo aiuta, anche se nelle corse ogni anno è più difficile”.
 
Qual è stata la lezione più grande imparata finora dal ritorno in pista?
 
“Ho avuto solo conferme su tante cose. Come si affrontano i weekend di gara, oppure la ricetta per un fine settimana perfetta. Io in questo senso posso fare una parte, poi sta anche alle persone intorno a me. Questa stagione è fondamentale per tutti: il team ha una grande occasione, mi auguro che siano rapidi nel capire tutto questo, dato che quest’anno non è lo scorso. Siamo ancora insieme ma con più esperienza, ed abbiamo da Ducati la disponibilità ad un supporto extra, che sta a noi sfruttare nel modo migliore. Io mi occuperò di fare al 100% quello che spetta a me”.
 
Senti la pressione relativa all’obbligo di fare risultato?
 
“Sono molto tranquillo. La pressione l’ho sempre vissuta molto bene, mi eccita. Se sono tornato a correre dopo quattro anni è perché ho voglia di vincere, quindi la pressione sono io a cercarla. Provare a fare qualcosa di grande è il motivo per il quale sono tornato a fare tutto questo”.

Continua l'articolo nella prossima pagina

1 di 2

Avanti
  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi