La storia di Ducati nelle derivate è ricca di pezzi pregiati e successi: ecco un viaggio tra i modelli più iconici di Borgo Panigale
Era difficile fare meglio della 851 e della 888, ma Ducati vi riuscì con la 916. Più potente ma allo stesso tempo più leggera, la nuova nata Ducati trae a piene mai dal metodo di lavoro e dal perfezionismo di Massimo Tamburini e Sergio Robbiano.
Il motore è un bicilindrico bialbero con distribuzione desmodromica, iniezione e quattro valvole per cilindro, con 114 cavalli a sospingerlo. Il forcellone è monobraccio, con l’iconico doppio scarico sotto la sella a rendere la moto un vero e proprio animale da corsa. Un DNA confermato in pista, con Carl Fogarty che porta la 916 al successo già al debutto, con una doppietta di titoli tra il 1994 ed il 1995. Il tutto potendo contare anche sulla versione SP della 916, con motore da 126 cavalli, dischi in acciaio flottanti ed una varietà di componenti in carbonio. Pura arte.
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